Il Boss e McCartney a microfono spento: le autorità inglesi bloccano il concerto

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LONDRA, 16 LUGLIOIl duetto tra Bruce Springsteen e Paul McCartney che si è tenuto durante il concerto del Boss ieri in Hyde Park a Londra è uno degli avvenimenti storici da ricordare nel panorama della musica rock. Quest’ultimo aveva appena accolto sul palco l’ex Beatles per l’esecuzione di due brani del mitico gruppo, “Twist and Shout” e “I Saw Her Standing There”, quando gli organizzatori hanno dovuto spegnere i microfoni. Il rischio, infatti, era quello di vedersi revocare la licenza.

Si è concluso così il megaspettacolo del più grande rocker americano il quale, assieme a McCartney, non è riuscito nemmeno a congedarsi dai fan a causa del taglio (imprevisto) della corrente. Il motivo è molto semplice: aver sforato di oltre mezzora l’orario imposto dalle autorità londinesi contro i rumori. È  il conflitto fra luoghi non destinati alla musica e chi ci abita. Nel caso in cui poi ci si trova a dover gestire una situazione inattesa come quella del Boss e del Baronetto allora converrebbe provare a giocare con un po’ di elasticità, anche se ci si trova nella piovosa capitale britannica. Del resto, venticinque minuti di ritardo sono già un’infinità per i burocrati inglesi ma, soprattutto, per i ricchi residenti del quartiere di Hyde Park che, in quanto a molestie e disturbo della quiete pubblica non guardano in faccia a nessuno, manco se a cantare fosse il Padreterno.

Immediata la reazione su twitter di  Steven Van Zandt, il chitarrista di Springsteen: “Ditemi, da quando l’Inghilterra è diventato uno stato di polizia?” e di alcuni dei 40 mila presenti al concerto: “Solo in Gran Bretagna potevano staccare la spina a due grandi artisti”. E pensare che Springsteen aveva appena ringraziato Paul McCartney, salito sul palco, dicendogli: “Ho atteso questo momento per 50 anni”.

Ebbene di quel momento non resta altro che una breve performance che, sia i fan sia i curiosi di tutto il mondo, possono visionare su youtube.

Carla Iannacone

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