ROMA, 13 Giugno – “There’s only one queen, and that’s Madonna”. Sono queste le parole che chiudono il brano di “I Don’t Give A” estratto dall’ultimo album MDNA di Madonna. E con queste parole la pop star americana ha aperto il concerto tenutosi ieri allo Stadio Olimpico di Roma. Questa volta niente provocazioni, niente spogliarelli (tranne qualche chiappa del generoso lato B con tanga nero) ma tanta, tanta rabbia. Miss Ciccone ha offerto uno show che, seppur non a chiare lettere, ha lanciato messaggi di insofferenza verso il Vaticano, verso la politica, sul machismo dominante della civiltà occidentale arrivando a sbeffeggiare persino la Regina d’Inghilterra e i suoi freschi diamanti.
Qualche benpensante potrebbe obiettare che simili provocazioni nel 2012 non stupiscono più nessuno, soprattutto a conti fatti a fine concerto considerati i “buchi” fra gli spalti dello stadio e sul prato che segnavano i posti rimasti vacanti (i biglietti costavano da 50 a 170 euro). Nonostante questo per lei sono arrivati in 42 mila (tra i fan anche Francesco Totti e sua moglie Ilary Blasi).
La “Regina” viene accolta con fischi e proteste da parte del pubblico presentandosi in palcoscenico dopo un’ora e un quarto di ritardo. L’atmosfera è cupa e pesante. I monaci – ballerini cominciano a fare il loro ingresso avvolti in lunghi mantelli color porpora come loschi diavoli. Intorno a loro una cattedrale gotica e nera. Su un crocifisso è stampata la scritta MDNA. Finalmente Madonna fa il suo ingresso, il corpo fasciato da una tutina nera molto aderente, intonando “Girl Gone Wild”, secondo singolo estratto dall’album. Balla con gli aitanti ballerini che la lanciano e lei si fa prendere come se fosse una ragazzina. La sequenza di “Gang Bang”, il pezzo preferito della star, come ha confessato lei stessa, dà vita ad uno sterminio del gruppo dei giovani danzatori fra schizzi di sangue sul video e scene che rievocano guerriglia militare e violenze nelle mura domestiche.
Cose già viste e riviste da una star del calibro Madonna, ma questa volta nel suo show c’è tutto: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Dice di volere la pace nel mondo e poi si presenta in pubblico con revolver e pistole, “Non sapevo cosa sarebbe successo a Roma, ma arrivata qui sapevo che sarei vissuta pericolosamente” sorride maliziosa.
Non mancano le frecciate ad un’altra giovanissima dark lady che da sempre tenta di emularla, Lady Gaga. Il tempo per cambiarsi d’abito (otto in totale, tutti firmati da Arianne Phillip), e sulle note di “Express yourself”, in un mash up con “Born this way” della rivale danza con costumi bianche e rossi alla majorettes seguita da “She’s Not Me”(in caso il messaggio per la Germanotta non fosse stato chiaro).
Seguono le hit degli anni Ottanta, da “Open your Heart”, “Vogue” a “Papa don’t preach” (anche questa rivolta contro il Papa) e poi “Candy Shop” ambientato in un bordello, “Like a Vergin”, fino a giungere alla “redenzione” con “Like A Prayer” proposta in versione gospel con i ballerini a fare il coro e la cantante la sacerdotessa.
Domani Madonna sarà a Milano allo Stadio San Sirio e sabato a Firenze allo Stadio Franchi. Cos’altro ancora dobbiamo aspettarci da un personaggio così controverso che non teme né i Santi né l’Inferno?
Carla Iannacone