George Clooney in manette: protestava contro i mancati aiuti in Sudan

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WASHINGTON, 17 Marzo – E’ stato fermato intorno alle 12 durante una manifestazione di protesta svoltasi di fronte l’ambasciata del Sudan per protestare contro il regime di Omaral-Bashir, accusato di aver provocato una crisi umanitaria impedendo spedizioni di alimenti ed altri aiuti di entrare nella zona delle Montagne di Nuba, il sud del Sudan.

Occupando il territorio dell’ambasciata, i manifestanti hanno commesso un atto di disobbedienza civile, ed è per questo che la polizia è intervenuta ed ha eseguito alcuni arresti tra cui quello dell’attore e di suo padre Nick Clooney. Clooney in più, ha incontrato due giorni fa, il presidente Barack Obama, avvertendo che questa staticità di fronte a quanto sta accadendo, potrebbe condurre ad un disastro umanitario. La manifestazione messa in atto da Clooney e tutti gli altri manifestanti, è stata realizzata perché l’attenzione si focalizzasse sul popolo e sulla situazione tragica sudanese: “Essere arrestati è sempre umiliante, non importa cosa tu abbia fatto, ma sono contento di essere qui insieme con mio padre […], cerco di suscitare l’attenzione, il Congresso deve sapere, il presidente deve sapere”. Queste sono le dichiarazioni rilasciate dall’attore e riportate su twitter da Ann Curry della Nbc.

La “campagna di assassinii”, è cosi che George Clooney si è espresso al Congresso Usa per denunciare quanto sta accadendo in Sudan, dove i bombardamenti sono all’ordine del giorno. “Abbiamo visto bambini colpiti sa schegge, compreso uno di nove anni che ha perso entrambe le mani”. La speranza è che queste manifestazioni portino ad una maggiore consapevolezza da parte della popolazione americana. Un primo passo in avanti.

VIDEO| GUARDA L’ARRESTO DI CLOONEY

Valeria Racano

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