SANREMO, 20 Febbraio – Gli ascolti del Festival sono stati più che dignitosi – la finale di ieri è stata la più seguita dal lontano 2000, con quasi 14,5 milioni e il 50,93 % di share per la prima parte e una media ponderata del 57,43 %, la più alta del 2002 – ma finisce un’edizione tra le più controverse, segnata dalle polemiche che hanno avuto come fulcro Adriano Celentano. Il futuro di Sanremo torna nelle mani di Mamma Rai, affidato alla Direzione Intrattenimento di Giancarlo Leone.
“Si dovranno trovare persone dentro l’azienda in grado di ricostruire il festival”, sostiene Morandi, stanco ma sorridente, incontrando i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa di fine festival. “Dopo quattro edizioni così, con Bonolis, la Clerici e le mie, è ora di cambiare, c’è bisogno di facce nuove, di ripensare la formula, reinventare i meccanismi di votazione, coinvolgere tutta la musica italiana. Più di questo credo sia impossibile fare: bisogna tornare al festival di Fazio per avere ascolti simili, ma rispetto a dodici anni fa i numeri di oggi valgono il 70%”. Il picco di 17,5 milioni, ieri sera, è stato raggiunto durante il siparietto tra Morandi e Celentano, mentre a seguire l’atteso intervento del Molleggiato sono stati tra i 16 e i 17 milioni di italiani, con uno share superiore al 60%. E i complimenti per Morandi sono subito arrivati: “Mi hanno chiamato Mazza e Marano, e ne sono contento”, dice l’ex eterno ragazzo con un sorriso, mentre il presidente Mazza conferma: “Questo festival chiude un ciclo legato alle figure che lo hanno prodotto, e ringrazio con il cuore Gianni Morandi”.
Per il futuro si parla già di un Festival senza superospiti né supercompensi (memori anche di questa dispendiosa edizione): “Mi dispiacerebbe se dovesse essere anche senza super-ascolti” scherza Mazza. E intanto è già scattato il classico toto-conduttore: si va da Fabio Fazio a Maria De Filippi a Fiorello. La grande macchina del Festival di Sanremo non si ferma mai.
Costanza Ferruzzi