ROMA, 14 Giugno – Da alcune settimane, su Facebook girava un referendum rivolto ai propri utenti, per richiedere una valutazione sulle modifiche delle normative relative alla privacy sul social network. Il sondaggio, che si è concluso lo scorso 9 Giugno, si è rivelato un vero e proprio flop. Soltanto 342.632 persone sugli oltre 900 milioni di iscritti, hanno preso parte al voto, vale a dire una percentuale di 0,038%. A quanto dichiara la portavoce di facebook, Jame Schopflin, il risultato piuttosto deludente, non ha raggiunto il quorum di 270 milioni di persone, necessarie per apportare le modifiche richieste.
Alla luce dei pochi dati raccolti dunque, la maggioranza delle persone è contraria a modificare la DDR e la Normativa sull’utilizzo dei dati personali. Ma non è escluso che i risultati raccolti possano essere presi in considerazione per ulteriori indagini. Se da una parte il sondaggio è stato un flop, dall’altra gli utenti si lamentano per la scarsa visibilità che il social network ha dato al referendum, facendolo passare in sordina, accusando gli stessi iscritti di essere scarsamente interessati alle regole sulla privacy. Un gruppo di utenti irlandesi, ha chiaramente accusato Zuckerberg di aver volutamente oscurato il seggio, pubblicizzando la votazione in maniera insufficiente.
Facebook, avrebbe potuto agire diversamente, coinvolgendo i milioni di utenti, e invitarli a partecipare alla votazione tramite inviti su posta privata. In questo caso il social network blu, si dichiara consapevole dell’errore fatto, ed è pronto ad apportare delle modifiche per ottimizzare l’efficienza sul coinvolgimento dei propri iscritti, per la miglioria perenne del sito.
Stefano Roselli