ROMA, 20 Aprile – Hanno da poco rivoluzionato il nostro modo di guardare la tv e tra qualche anno già dovremo sostituirli. Stiamo parlando dei decoder che a partire dal 2015 dovranno adattarsi al nuovo standard DVB-T2.
Il nuovo standard consentirà di vedere molti più canali di quelli oggi disponibili, di vederli in alta definizione e forse in 3D. Il prezzo da pagare è però quello di dotarsi di nuovi decoder o di televisori con decoder incorporati che sfruttino il nuovo standard. Il cambio non sarà certo repentino ma le due modalità convivranno per un bel po’ di tempo. Il governo ha però stabilito, nel nuovo decreto fiscale, che a partire dal 1 gennaio 2015 i produttori di tv dovranno integrare nei loro modelli un sintonizzatore digitale terrestre in standard DVB-T2 e che, a partire dal 1 luglio dello stesso anno, non potranno più essere venduti televisori privi del nuovo tipo di decoder. A spiegare il perché di questa evoluzione del digitale terrestre è stato l’ingegnere Mario Frullone, direttore delle ricerche della fondazione Ugo Bordoni. “Oggi la banda a disposizione per le trasmissioni tv si va riducendo per la ‘fame’ di frequenze di smartphone, tablet, ecc.. che hanno portato prima a destinare una parte dello spettro al nuovo standard dei telefonini 4G e, che porteranno via, dal 2015 un’altra parte significativa di frequenze.
C’è quindi la necessità di far stare su una banda sempre più stretta un numero sempre crescente di canali e questo sarà possibile solo con il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Con questo standard, per esempio all’interno dello stesso multiplex è possibile avere fino a 6 canali in Hd contro i 2 attuali”. Frullone lancia un consiglio a chi deve acquistare un nuovo televisore: controllare che abbia il decoder DVB-T2 o che sia aggiornabile al nuovo standard.
Mariella Laurenza