ROMA, 7 Marzo – Arriva direttamente dall’Università di Padova un nuovo modello teorico, alquanto promettente, riguardo la trasmissione di comunicazioni in radiofrequenza compatte che potrebbero sfruttare in maniera piuttosto efficiente lo spettro elettromagnetico, accorpando inoltre più canali di trasmissione sulla medesima frequenza.
Lo studio coordinato da Fabrizio Tamburini si intitola “Codifica di più canali sulla stessa frequenza attraverso la vorticità radio”, ed espone i risultati di un esperimento compiuto nella laguna di Venezia. Attraverso questo nuovo modello teorico i ricercatori sono riusciti nell’impresa di inoltrare una comunicazione radio su una distanza pari a quasi 500 metri nella banda di 2,4 GHz in un luogo alquanto ricco di interferenze, fra cui telefoni cellulari e WiFi. Per questo studio si è fatto uso di onde radio a forma di elica, che somiglia molto a quella dei fusilli, la cui conformazione permette di incrementare in maniera concreta il numero di canali di trasmissione per frequenza.
“Del campo elettromagnetico conosciamo e usiamo molto poco. Una buona parte delle proprietà e delle informazioni ci sfugge: è come ascoltare una sinfonia, ma poter essere in grado di sentire soltanto i violini, perdendo tutto il resto”, spiega Tamburini. L’utilizzo delle onde radio nella configurazione ad elica spiana la strada non solo ad applicazioni pratiche per quanto riguarda la vita quotidiana, ma anche alle massime aree della ricerca scientifica, come le nanotecnologie.
Sabrina Spagnoli