PECHINO, 13 Gennaio – Porte a vetri distrutte, qualcuno in ospedale e decine di agenti che cercano di ripristinare l’ordine. No, non chiamatela guerriglia ma voglia di iPhone 4S. Saranno stati i dardi lanciati dai cupido della comunicazione a creare questo spasmodico amore verso il marchio Apple? Fatto sta che la tecnologia è ancora una volta responsabile di un evento senza eguali in cui la brama di possesso sfocia nella violenza estrema.
Tutto ciò accade a Benjing ed è ancora notte quando inizia a formarsi una coda chilometrica davanti all’Apple Store di Salitun. Nonostante le temperature sfiorassero i nove gradi sotto zero, la folla è decisa ad attendere l’apertura delle porte prevista per le ore 7:00. Alle 7:40 tutto ancora tace e così la gente stanca ed infreddolita inizia a protestare: si lanciano oggetti, uova e insulti perché non erano quelli i patti! Tutto degenera all’arrivo di un comunicato inviato dai responsabili del punto vendita, il contenuto è per tutti straziante: non ci sarebbe stata alcuna apertura per assicurare l’incolumità dei clienti e degli impiegati. Mentre la situazione volge al peggio, viene intervistato un uomo il quale riferisce di aver ricevuto 100 yuan (circa dieci euro) per passare la notte davanti all’esercizio e comprare gli smarthphone per poi rivenderli a prezzi più alti.
Secondo quanto afferma Carolyn Wu, portavoce della compagnia del paese, la richiesta è stata incredibile a tal punto che l’unico operatore telefonico scelto da Apple, China Unicom, è stato costretto a rendere temporaneamente inaccessibile il proprio sito web per gli ordini online perché le richieste di acquisto sono numerose e impossibili nella gestione.
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Martina Morlè