ROMA, 17 Novembre – Negli Stati Uniti è stato lanciato da poche ore Google Music, che probabilmente farà tremare I-Tunes. Si tratta di un progetto che funzionerà grazie alle nuvole, le cosiddette “clouds” e cioè un software che non ha necessariamente bisogno di un hardware ben preciso dal quale scaricare i dati. Oltre all’acquisizione sono previste anche opzioni di streaming e di condivisione attraverso il social network Google Plus. Google è arrivata in ritardo rispetto agi altri, quindi “è normale che Google debba giocarsela tramite l’Android Market, visto che i servizi cloud personali sono la chiave del futuro”, ha spiegato al New York Times Michael Gartenberg, analista di Gartner.
Ben 13 milioni di tracce saranno disponibili ad un costo simile a quello di I-Tunes: 69 centesimi, 99 centesimi o 1,29 dollari, a seconda della canzone, mentre un album completo costa circa 10 dollari. Le case discografiche che hanno già preso accordi con Google sono Emi, Universal e Sony Music tra gli altri, mentre per il momento pare sia rimasta esclusa la Warner.
Un nuovo servizio verrà offerto anche agli artisti emergenti, i quali con una spesa iniziale e forfettaria di 25 dollari potranno avere a disposizione degli strumenti per aprire un proprio sito web e far conoscere anche autonomamente la propria musica. L’unica nota negativa in questo idillio di musica per tutti è che, almeno per il momento, il servizio è limitato entro i confini statunitensi.
VIDEO| GOOGLE MUSIC: LA PRESENTAZIONE
Elisa Renna