Siringhe addio: in arrivo il nuovo dispositivo laser per le iniezioni

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ROMA, 19 SETTEMBRE – Mai più fastidiose siringhe e punture. A sostituirle ci penserà un laser messo a punto dagli scienziati sudcoreani della Seoul National University. Il laser viene combinato con un piccolo adattatore che contiene il farmaco. Inoltre, vi è una camera che contiene acqua che agisce come fluido motore. Come funziona? Il laser spinge il flusso del liquido medicinale con la forza necessaria a penetrare nella pelle creando meno dolore rispetto agli aghi. Al suo interno, una membrana flessibile separa i liquidi.

Per spingere il farmaco dentro l'organismo, il laser genera una bolla di vapore all'interno del fluido motore. La pressione della bolla di vapore preme sulla membrana elastica. A causa di questa deformazione, i farmaci sono costretti a essere spinti da un getto attraverso degli strettissimi ugelli larghi 150 milionesimi di metro (micrometri). Per dare un'idea il getto è un po più grande della larghezza di un capello umano. Tuttavia, questo getto super-sottile è in grado di raggiungere la velocità di 30 m al secondo.

Così facendo, l'iniezione della medicina dura solo 250 milionesimi di secondo. Lo YAG elimina dunque il pizzico e la fastidiosa sensazione dell'ago che punge la pelle, sostituendola con quella di un forte getto d'aria sulla pelle mentre inietta i farmaci nell'organismo.

Il sistema utilizza un laser di “alluminio ittrio granato” per spingere un piccolo, preciso flusso di liquido con la giusta quantità di forza. Questo tipo di laser è comunemente usato dai dermatologi, specialmente per trattamenti estetici del viso. Ora Jack Yoh, un professore di ingegneria meccanica e aerospaziale, ha combinato il laser con un piccolo adattatore che contiene il farmaco per essere trasportato in forma liquida, più una camera contenente acqua che agisce come un fluido “guida”.

Il professor Yoh ha dichiarato che “la pressione dell'impatto del getto è superiore alla resistenza alla trazione della pelle e consente quindi al getto di penetrare agevolmente nella profondità della pelle”.

Sabrina Bachini

 

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