ROMA,13 SETTEMBRE – Allarme cecità per i portatori di lenti a contatto. Milioni di persone rischiano tutti i giorni di contrarre un virus mentre sciacquano le lenti sotto un getto d’acqua casuale o in piscina. A mettere in pericolo la vista di chi utilizza questo tipo di dispositivi al posto degli occhiali è un parassita,l’ Acanthamoeba. Questo tipo di ameba si annida nei tappi del lavandino, nei rubinetti della doccia e nelle piscine, e può provocare un’infezione dolorosa, che arriva a lesionare la cornea e , in casi gravi, porta alla cecità. I sintomi sono un forte prurito agli occhi e la visione offuscata.
Fiona Henriquez, dell’University of West of Scotland (Uk), lancia l’allarme sui rischi elevati per chi non osserva le minime regole igieniche nella pulizia delle lenti a contatto, affermando al ‘Daily Mail’ che questo si tratta di un potenziale problema per ogni singolo portatore di lenti a contatto. La Henriquez continua spiegando che il numero effettivo delle infezioni registrate ogni anno non è elevato, ma si corre un rischio importante e reale per la vista.
Quest’infezione infatti è causata soprattutto da quelle persone che sciacquano le lenti sotto il rubinetto nel bagno di casa, le indossano sotto la doccia o frequentano le piscine. Il trattamento contro questo parassita è lungo, doloroso e non completamente efficace, vale a dire che alcuni pazienti ogni anno perdono la vista. Quando la lente è inserita nell’occhio, questo parassita comincia a costruirsi la strada attraverso la cornea. I sintomi di questo attacco sono un forte prurito agli occhi e una forte lacrimazione, la visione offuscata e un gonfiore alla palpebra superiore. In genere l’attacco del parassita può addirittura lasciare delle cicatrici sulla cornea se l’infezione riesce a penetrare in direzione del terzo strato. L’effetto che provoca nello sguardo della persona è quella di una specie di parabrezza ghiacciato, come spiega Tara Beattie, dell’ university of Strathclyde (Uk).
Per sconfiggere questo parassita, nei casi in cui si dovesse contrarre, esiste un trattamento con dei colliri speciali, ma nei casi più gravi può anche essere necessario un trapianto di cornea.
Sabrina Bachini
Fonte immagine: benesseredacondividere.it