ROMA, 17 LUGLIO – Finalmente il popolo femminile può cantare vittoria ed avere la meglio sul sesso opposto. Capacità di lavorare in “multitasking”, grande creatività, capacità di affrontare il dolore, riflessi più veloci e una predisposizione naturale a creare connessioni fra gli eventi. Più intelligenza, insomma.
Ci sono voluti 100 anni, ma alla fine le donne hanno vinto: per la prima volta, infatti, il punteggio del loro quoziente intellettivo è risultato superiore a quello degli uomini. Il divario di cinque punti emerso dai primi test realizzati un secolo fa si è ridotto nel corso del tempo fino al sorpasso definitivo.
Secondo uno dei più grandi esperti di QI, James Flynn, che ha reso noti i risultati dello studio, è una “conseguenza della modernità”. “La vita più complessa sfida il nostro cervello che si adatta e aumenta le nostre capacità – ha rivelato al Sunday Times -. E quello delle donne è cresciuto più in fretta”. Una possibile spiegazione? “Stressate da famiglia e carriera, hanno sviluppato la capacità di pensare e fare più cose contemporaneamente”.
Nessuna differenza genetica, quindi, all’origine del “gap” rilevato un secolo fa. “In passato le donne erano più svantaggiate”, ha sottolineato lo psicologo neozelandese, e restavano quindi “indietro” rispetto allo sviluppo cognitivo, consentito invece agli uomini. Ma gli studi di Flynn hanno anche confermato i risultati di una ricerca che è stata fatta una decina di anni fa da un gruppo di ricercatori. Infatti, a parità di abilità intellettuali, nonostante il cervello maschile abbia dimensioni più grandi, le donne hanno una più alta percentuale di materia grigia, che si traduce in una composizione più efficiente e maggiore inclinazione a individuare un problema e risolverlo.
Flynn pubblicherà quanto scoperto in un nuovo libro, ma al Sunday Times ha precisato di aver bisogno ancora di ulteriori dati per poter spiegare appieno l’esito dello studio. Di sicuro, per ora, c’è che il mondo femminile non ha più intenzione di stare a guardare: è già al lavoro per fare ancora meglio.
Sabrina Bachini