BOSTON, 27 GIUGNO – Le calorie non sono affatto tutte uguali e non è vero che si dimagrisce eliminando i grassi. La ricetta perfetta per dimagrire potrebbe essere riscritta così: non serve eliminare i grassi (è una scelta che fa anzi rallentare il dimagrimento) ma è molto utile sostituire i carboidrati raffinati con quelli integrali, verdure e legumi.
Smontano il dogma del conto delle calorie alla base di tutte le diete i medici del Boston Childern’s Hospital in una ricerca pubblicata sul Journal of American Medical Association. Lo studio confronta gli effetti delle tre diete più popolari al mondo e mette quella a basso indice glicemico in testa per i migliori risultati. Le diete indagate sono: la Atkins a basso contenuto di carboidrati (ne contiene il 10 %, mentre il 60% sono grassi e il 30% proteine), quella con pochi grassi (con 20% grassi, 20% proteine e 60% carboidrati) e quella a basso indice glicemico (40% grassi e carboidrati non raffinati, 20 % proteine).
David Ludwig direttore del centro di prevenzione dell’obesità dell’ospedale americano che ha diretto la ricerca spiega che una caloria è sempre una caloria e può incidere diversamente in relazione alla dieta scelta. La ricerca è stata effettuata nel lungo periodo e solo 1 persona su 6 mantiene il 10% del peso forma nel lungo periodo. Gli altri riprendono tutti i chili persi. Gli studiosi hanno confrontato 300 calorie di base per tutte le tre diete e si innescano reazioni biologiche molto diverse. Se si eliminano i grassi il dimagrimento rallenta, meglio eliminare i carboidrati raffinati e lasciare i grassi ‘buoni’ abbinandoli a carboidrati integrali, verdure e legumi come indica la dieta a basso indice glicemico.
Le calorie, ricordano i ricercatori, sembrano uguali ma il loro effetto biologico non è affatto lo stesso né per il peso né per la salute: se si abbattono i carboidrati ‘buoni’ cioé quelli integrali, aumentano i livelli di cortisolo che può indurre alla insulino-resistenza e i livelli di proteina C-reattiva che incrementa il rischio cardiovascolare.
Ludwig conclude affermando che la dieta con pochi grassi che riduce molto i grassi stessi, che è anche tradizionalmente raccomandata dal governo americano e dalla Heart Association, induce al più basso livello di dispendio energetico e ad alterazioni lipidiche e insulino resistenza.
Sabrina Bachini