Pillola per dimenticare, è scontro fra medici

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ROMA, 6 GiugnoE’ in arrivo una pillola del giorno dopo che cancella quello che non sarebbe dovuto accadere: un lutto inelaborabile, una violenza, un trauma o uno shock. Una pillola che dona una dose di dimenticanza da assumere per cancellare un evento ed anestetizzare gli effetti emotivi. Un contraccettivo dell’anima che renda infeconda l’esperienza del dolore. Ormai se ne parla da diversi mesi e il farmaco che cancella dalla memoria le esperienze di sofferenza acute e sul quale un prestigioso team di scienziati sta lavorando in tutto il mondo ha assunto i nomi più diversi, da ‘pillola dell’oblio’ a ‘pillola dell’assoluzione’.

In qualsiasi modo la si voglia chiamare, rimane il fatto che la pillola per dimenticare fa discutere e farà discutere in modo più circostanziato a San Diego la settimana prossima, quando i primi risultati degli studi condotti in parallelo in Francia, Canada, California e New York verranno presentati al convegno della Società di Neuroscienze. Secondo molti, questa potrebbe essere una valida soluzione a tutti coloro che, dopo vissuti drammatici come guerre o stupri, non riescono più ad avere una vita apprezzabile. O potrebbe anche essere considerata come un modo per offrire a criminali vaccini contro il rimorso.

In questo modo, anche noi potremmo sperare in un futuro senza facce che ci fanno soffrire, odori o ricordi legati ad un passato traumatico o ad eventi che sono crudelmente dannosi alla propria psiche. Ma c’è anche una parte della scienza che è contraria e che ne ha paura. Come lo teme quella parte della scienza ossessionata dal problema contrario, dalla perdita di ‘presenza’ in malattie come l’Alzheimer e la demenza senile. Senza parlare, sarebbe impossibile, di tutto ciò che al ricordo, anche doloroso, è connesso: dalla Storia all’evoluzione della psiche.

C’è che la pillola dell’oblio, l’anestetico delle angosce e delle brutture, ma anche delle emozioni forti, pare abbia gli ingredienti adatti per entrare negli armadietti della nostra società, così ansiosa di cancellare e manipolare, che sia a colpi di bisturi o psicofarmaci, tutto quanto non appaia innocuamente ‘bello’. E procurare, per quanto chimica, una parvenza di felicità. Ma il problema che ne potrebbe seguire è che di memoria sappiamo ancora poco e anche i ricercatori dell’oblio ammettono che “non sappiamo se stiamo cancellando il ricordo o erigendo barriere che nascondono il ricordo”, come ha confessato Karim Nader, della McGill University di Montreal. Dubbi anche da parte del Consiglio per la Bioetica della Casa Bianca, che spiega che questa pillola potrebbe cambiare sottilmente chi siamo.

Sabrina Bachini

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