ROMA, 22 Maggio – Primo cuore artificiale al mondo impiantato in un bambino piccolissimo, di appena sedici mesi. E’ l’intervento all’avanguardia realizzato al Bambino Gesù di Roma il mese scorso e illustrato oggi dagli specialisti dell’ospedale. L’apparecchio ha avuto bisogno di un permesso per il suo primo impiego da parte della FDA (Food and Drug Administration) e del Ministero della Salute. L’intervento, unico nel suo genere, si è reso necessario per le gravi condizioni in cui era il piccolo e che non gli avrebbero permesso di sopravvivere in attesa del trapianto di cuore e che, per le condizioni generali non erano compatibili con soluzioni temporanee di circolazione extracorporea.
“Nello scorso mese di marzo presso l’Ospedale del Bambino Gesù di Roma è stato impiantato per la prima volta al mondo il più piccolo cuore artificiale esistente” conferma Antonio Amodeo Responsabile Unità di progetto Assistenza Meccanica del Bambino Gesù. Il dispositivo, una pompa al titanio di soli 11 grammi capace di sostenere una portata fino ad un 1,5 litri al minuto, è stato usato in urgenza su un piccolo di 16 mesi affetto da miocardiopatia dilatativa con una grave infezione del sistema di assistenza ventricolare precedentemente impiantato.
Il cuore artificiale, prototipo di laboratorio sviluppato nell’ambito un programma di ricerca americano del National Institutes of Health, ha permesso il completamento dell’iter terapeutico del piccolo che è culminato con il trapianto cardiaco. Attualmente, a più di un mese dall’intervento, il piccolo sta bene e gode di ottima salute. Come spiega Giuseppe Profiti, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, lo scenario internazionale si sta orientando sempre di più verso la concentrazione dell’eccellenza e delle attività cliniche altamente complesse in un’unica realtà. Il coordinamento del Centro Nazionale Trapianti, anche sul fronte complesso delle donazioni e dei trapianti in età pediatrica ha contribuito a fare di questo Paese un modello di efficienza.
Il modo migliore per partecipare alla celebrazione della Giornata nazionale della donazione di organi è muovere la collettività a riflettere sull’importanza che ha la donazione da vivente degli organi, e anche alla comunità scientifica internazionale una soluzione terapeutica innovativa come il cuoricino artificiale, è di fondamentale importanza.
Sabrina Bachini