Dalla Cina le pillole di carne umana contro l'impotenza

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ROMA, 8 Maggio – Negli ultimi mesi il mercato nero sudcoreano, dei farmaci, è stato invaso da un nuovo prodotto alternativo ed originale: pillole di carne umana contro l’impotenza sessuale. Il governo di Seul che per primo si vanta di questa “scoperta”, ad oggi, denuncia il sequestro alla frontiera della Corea del Sud, di circa 17mila capsule, destinate appunto al mercato nero coreano.

La capsule contenenti carne disidratata di feti o di bambini al 99,7%, sono state analizzate e nonostante i bambini siano stati tagliati a pezzi, seccati in speciali forni e poi ridotti in polvere e mescolati con erbe, si è potuto risalire anche al Dna e al sesso dei bambini da cui è stata presa la sostanza organica. Secondo giornalisti coreani, che hanno investigato su tale traffico, gli ospedali cinesi avrebbero rivenduto bambini morti e feti abortiti alle compagnie farmaceutiche cinesi per preparare le pillole, considerate curative e miracolose, energetiche anche per prestazioni sessuali.

In Cina è  già noto il problema dell’uso di feti morti o neonati e già nel 2003 le autorità competenti del Guangdong, avevano cercato di arginare una fuga di notizie secondo le quali alcuni ristoranti delle province meridionali cucinavano bambini in zuppe per servirle a uomini d’affari di Taiwan e Hong Kong. Ciò nonostante, secondo la polizia, l’intera storia era una farsa atta a screditare la provincia di Guangdong e l’intera Cina, ma già negli anni ’90, sempre nella stessa zona, era stato scoperto un traffico di feti da bollire per creme ringiovanenti.

Valentina Ferrari

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