ROMA, 19 Aprile – Qualcosa si sta muovendo per quanto riguarda le liberalizzazioni per effetto del decreto Salva-Italia. Saranno 220 i medicinali che potranno essere acquistati nelle parafarmacie e nei cosiddetti ‘corner’ della grande distribuzione come i supermercati. Si tratta dei farmaci di fascia C, ossia prodotti che possono essere venduti senza la presentazione della ricetta medica e comunque non rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, quindi totalmente a carico dei cittadini.
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha infatti firmato il cosiddetto “delisting” la nuova lista di medicinali che potremo anche acquistare non in farmacia. Si tratta di prodotti per combattere l’herpes, le infezioni dei genitali, colliri, pomate contenenti degli antinfiammatori. I medicinali come gli stupefacenti, gli iniettabili, quelli per il sistema endocrino e tutti gli altri per i quali è prevista la presentazione di una ricetta medica “unica e non ripetibile” saranno invece reperibili solo in farmacia. I medicinali, come la pillola anticoncezionale o gli antidepressivi, saranno dispensati in farmacia solo su presentazione di ricetta medica, anche se quella bianca.
Quello dei farmaci di fascia C è un mercato ghiotto che fa girare oltre 3 miliardi di euro l’anno. Non a caso i titolari delle farmacie avevano mosso una protesta a seguito del decreto approvato dal governo. La preoccupazione è quella di vedere dirottata una parte del mercato a favore della grande distribuzione e delle parafarmacie. Queste ultime, infatti, rivendicano ancora l’autorizzazione a vendere i farmaci che prevedono la ricetta e che siano a carico del Ssn. Il motivo è che a dispensare un farmaco deve essere sempre un farmacista, a prescindere dal tipo di esercizio in cui avviene la vendita, sia parafarmacia che supermercato. L’elenco dei farmaci interessati dal provvedimento sarà consultabile sul sito del ministero e, comunque, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Sabrina Bachini