Ospedale Bambino Gesù: il Karatè per alleviare le sofferenze dei piccoli degenti

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ROMA, 17 Marzo – Dare letteralmente un calcio simbolico al cancro infantile, da oggi è possibile, grazie ad un progetto cui a preso parte l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il programma, promosso dall’associazione statunitense Kids Kicking Cancer in Italy, è stato adottato in numerosi reparti di oncologia pediatrica, in numerosi ospedali americani. All’inizio del 2012, l’ospedale romano, è stata la prima struttura ospedaliera in Europa, ad inserire il Karatè come attività di intrattenimento e distrazione per l’accoglienza dei piccoli pazienti.

Per ora hanno aderito al progetto 15 bambini del reparto di onco-ematologia, che possono sfruttare alcune ore, per delle lezioni di arti marziali, con validi istruttori che affiancato i pazienti sia nella degenza che nella riabilitazione extra-ospedaliera. Ma l’iniziativa, sta iniziando a prendere piede anche tra i bambini affetti da fibrosi cistica o da altre patologie croniche. “L’eliminazione del dolore dalle procedure assistenziali che coinvolge i bambini, rappresenta dunque uno standard dell’Ospedale e sul lato dell’accoglienza e del miglioramento della qualità dei piccoli pazienti”, ha dichiarato il direttore sanitario del Bambino Gesù, il Dottor Massimiliano Raponi. Continua dicendo: “La struttura si impegna a trovare giorno per giorno nuove opportunità di miglioramento”.

L’inserimento di questa nuova “terapia”, è stata promossa da uno psichiatra di Detroit, il dottor Mark Palermo, il quale, ha illustrato come questo esperimento, miri a rendere più accettabile e vivibile il tempo delle cure oncologiche che i piccoli pazienti devono affrontare in ospedale. Il fondatore e Direttore di Kids Kicking Cancer, Rabbi Elimelech Goldberg, con il motto “Power, Peace and Purpose”, spiega come, attraverso esercizi di respirazione, rilassamento e meditazione, i bambini imparino a gestire meglio il dolore e ad affrontare con maggiore determinazione, coraggio, e serenità interiore la malattia e le terapie oncologiche. Diventando così portavoce di questa filosofia, insegnando a loro volta ai propri genitori e parenti a gestire più facilmente lo stress e altri problemi psico-fisici.

Stefano Roselli

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