TORINO, 16 Marzo – E’ nata Aurora, la prima bambina in Italia, venuta alla luce grazie ad un autotrapianto del tessuto ovarico. La mamma, Rossana, una ragazza di 29 anni, era stata sottoposta all’età di 21 anni al trapianto di midollo osseo e chemioterapia preventiva per curare la Beta talassemia.
A causa dei trattamenti di chemio, la donna sarebbe rimasta sicuramente sterile, ma, prima di sottoporsi ai vari cicli, Rossana si era sottoposta a chirurgia laparoscopica, nel corso della quale erano state eseguite biopsie ovariche multiple. Il tessuto ovarico prelevato, ricco di ovociti, era stato immediatamente congelato e crioconservato in azoto liquido per circa 8 anni. Anche se questa tecnica è tuttora in fase sperimentale, ad oggi è l’unico stratagemma che permette alle donne che si sottopongono a chemioterapia, di poter concepire e procreare.
Al termine delle cure chemioterapiche, Rossana è stata sottoposta a due ulteriori interventi laparoscopici per il reimpianto del tessuto ovarico. Dopo il secondo intervento, ha potuto sospendere le cure ormonali, tornando ad avere i cicli mestruali; e dopo quasi un anno è rimasta incinta. Così ieri, all’Ospedale Sant’Anna di Torino, alle 9:30 del mattino, è nata Aurora, una bambina sanissima di 3,670 kg.
Messaggi di commissione da parte della neo-mamma che dichiara: “Dopo tutto quello che ho passato è la mia vittoria più grande, oggi è stato il giorno più bello della mia vita perché non speravo che questo potesse accadere”. Il risultato di questo miracolo è stato reso possibile grazie all’equipe universitaria della Clinica universitaria di Ginecologia e Ostetricia 1, diretta da Chiara Benedetto.
Stefano Roselli
Fonte Immagine: repubblica.it