La carne rossa aumenta il rischio di malattie cardiache e tumori

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ROMA, 13 Marzo – Brutte notizie per i “carnivori”  troppa carne rossa può aumentare di oltre il 20% il rischio di morte prematura. Mangiando carne ogni giorno si aumenta la possibilità di morire a causa di tumore o problemi cardiaci prima del tempo. Lo afferma un nuovo studio dell’Università di Harvard, pubblicato su “Archives of Internal Medicine”:  secondo i ricercatori questo rischio poi aumenta di molto quando si consuma carne rossa trattata come, per esempio, wurstel, pancetta e simili che contengono più grassi saturi, nitrati e sodio di altri tipi di carne.

La ricerca ha coinvolto ben 120mila pazienti in totale ed è durata 28 anni. Durante il periodo di follow-up, gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari di 37.698 uomini per 22 anni e 83.644 per un periodo di 28 anni rispettivamente. Tutti i partecipanti dovevano rispondere periodicamente a un questionario: ogni quattro anni infatti dovevano dichiarare quale era la dieta seguita, quali alimenti consumavano maggiormente eccetera. Dalle risposte fornite e comparate con i tassi di morte e malattie i ricercatori, coordinati dal dottor Frank Hu, hanno scoperto che chi consumava carne rossa con maggiore frequenza aveva il 13% di rischio in più di morire prematuramente a causa di un tumore o una malattia cardiaca. Se poi la carne consumata era del tipo lavorato, allora la percentuale di rischio saliva a oltre il 20%. Al contrario, se nella dieta si consumava più carne bianca il rischio scendeva del 15%, mentre con il pesce scendeva del 7%. Per arrivare a ridurre il rischio di morte prematura al 19% si doveva assumere frutta secca, notoriamente ricca di acidi grassi essenziali come, per esempio, gli omega-3. «Lo studio ha fornito prove evidenti che il consumo regolare di carne rossa, specialmente se trattata contribuisce sostanzialmente alla morte prematura», conclude il dottor Hu.

C’è però anche una buona notizia infatti sostituire le proteine della carne con altri fonti di proteine più sane, riduce sensibilmente il rischio. Quindi via libera a pesce, pollame, legumi, noci, cereali. Anzi, di buona notizia ce n’è anche un’altra: ricercatori del Fraunhofer Institute for processing engineering and packaging stanno studiano il modo di realizzare costolette vegetali con lo stesso sapore e la stessa consistenza di quelle vere. Ci stanno provando con coltivazioni di piselli, lupini e grano, e con processi di produzione e lavorazione innovativi.

Valentina Ferrari

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