Perdita di memoria? La colpa è del troppo cibo

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ROMA, 15 Febbraio – “Mens sana in corpore sano”: a dimostralo è uno studio che verrà presentato all’American Academy of Neurology Annual Meeting, in programma a New Orleans dal 21 al 28 aprile. Per gli ultra 70enni, assumero più di 2100 calorie al giorno significa raddoppiare il rischio di perdita di memoria o decadimento cognitivo lieve (Mci).

Lo studio è stato effettuato dal Dottor Geda e dal suo staff selezionando 1.223 volontari, uomini e donne tra i 70 e 89 anni residenti in Minnesota. Tra i selezionati, 163 soffrivano di Mci (declino dell’efficienza mentale dovuto all’età, non grave, ma che può progredire verso l’Alzheimer). Gli studiosi hanno diviso i volontari in tre gruppi in base alle dosi giornaliere di calorie assunte e hanno analizzato i risultati. Il primo gruppo consumava 600-1.526 calorie al giorno; il secondo 1.526-2.143, e il terzo 2.143-6000 calorie giornaliere.

I risultati della ricerca hanno dimostrato che il terzo gruppo, cioè quello che assumeva maggiori calorie al giorno, mostrava il doppio di probabilità di perdita di memoria rispetto al primo gruppo (quelli che assumevano minore calorie). Per il secondo gruppo invece non sono state evidenziate nessuna particolare vulnerabilità o resistenza rispetto ai perditi di memoria.

Analizzando i dati il capo-osservatore ha ammesso che serviranno esami d’approfondimento prima di pronunciarsi ufficialmente ma afferma che “tagliare le calorie e seguire una dieta sana può essere un modo semplice per prevenire la perdita di memoria legata all’età”.

Francesco Cianni

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