ROMA, 8 Febbraio – Un gruppo di ricercatori dell’ Università Politecnica delle Marche, coordinati dal dottor Saverio Cinti, hanno condotto uno studio che apre scenari in credibili: la possibilità di combattere alla radice patologie come obesità e arteriosclerosi.
La ricerca ha del sensazionale. Se fosse veramente possibile, si potrebbero alleviare queste patologie in modo efficace e definitivo. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Metabolism, è riuscita ad individuare le cellule progenitrici del tessuto adiposo, cioè le cellule del grasso. Il dottor Cinti ha infatti spiegato la differenza fra le cellule del tessuto adiposo bianco e quelle del tessuto adiposo bruno. Le prime sono quelle che accumulano grasso all’interno dell’organismo, mentre le seconde hanno il compito di bruciare le sostanze grasse. Cinti afferma che, grazie alla ricerca, sono riusciti ad individuare l’identità della cellula staminale dei due tipi di tessuto adiposo.
Per Cinti questa scoperta indica che entrambi i tipi di tessuti adiposi hanno un progenitore comune in una cellula molto particolare: una cellula adulta che (non si è ancora capito come) regredisce allo stato staminale e si differenzia dalle altre avanzando così verso una strada che la porterà a diventare una cellula adiposa bianca o bruna. Questa scoperta può aprire le porte ad altre scoperte scientifiche e portare la medicina a guarire malattie come il diabete e l’obesità, ma le implicazioni potrebbero andare anche verso altre strade della biologia.
Cinti afferma che il prossimo passo sarà quello di verificare quali sono i meccanismi cellulari che compongono questo processo di riprogrammazione fisiologico, affinché si possa avere in pugno la plasticità di queste cellule.
Sabrina Bachini