Ipertensione: il ruolo fondamentale del sale

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ROMA, 16 Gennaio – I più golosi continuano a riversarlo su tutto ma sarebbe meglio evitare. Il sale fa male ma non nella maniera in cui crediamo noi.

A scoprirlo un team di ricercatori statunitensi della Boston University School i quali dimostrano che l’aumento dei liquidi nei vasi, causato dal troppo sale, non provoca ipertensione. Essa, infatti, deriva da un’azione specifica che il sale ha sul sistema nervoso: stimola le cellule alfa2 adrenergiche, appartenenti al sistema simpatico, provocando la costrizione delle arterie. Ciò implica resistenza al flusso sanguigno e diminuzione del volume circolatorio.

Gli autori della ricerca  hanno affermato: “ Lo scopo di questo lavoro è quello di correggere un concetto erroneo prevalso per molti anni, nonostante evidenze scientifiche abbiano da tempo dimostrato il contrario”. E proprio con l’espressione “volume ampliato di ipertensione”  i professori Irene Garvas e Haralambos Garvas hanno indicato che la ritenzione provocata dall’eccesso di sale determini un aumento del volume del sangue e di pressione sulle pareti arteriose. Quanto alle cure per combattere l’alta pressione sanguigna, si è scoperto che i diuretici posso essere largamente utilizzati perché eliminano l’eccesso di sale.

Si consiglia di non consumare più di 4-5 g di sale al giorno poiché già  il sodio contenuto in natura negli alimenti è sufficiente a coprire i fabbisogni dell’organismo.

Martina Morlè

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