ROMA, 30 Dicembre – Le donne affette da celiachia, anche se seguono una dieta priva di glutine, sarebbero più propense a soffrire di depressione, di disturbi alimentari e di stress. È quanto emerge dalla ricerca condotta dalla Penn State University, dall’Università di Siracuse e dalla Drexel University di Philadelphia pubblicata sulla rivista Chronic Illness.
Finora era noto che i celiaci che non riuscivano a gestire la malattia, fonte di un senso di malessere, erano più inclini ad andare incontro a problemi legati alla depressione e ai disturbi alimentari. Gli studiosi non si erano mai chiesti, però, se anche quelle persone che riescono a gestire la celiachia siano più propense a queste malattie. Quest’ulteriore passo è stato fatto dagli studiosi che hanno intrapreso questa ricerca.
La ricerca, guidata dal professor Josh Smyth, è stata condotta su 117 donne, tutte di età superiore ai 18 anni, e a loro sono state poste domande, via web, sulle loro esperienze fisiche, emozionali e comportamentali. Come fa notare Smyth, è emerso che “ la maggior parte delle partecipanti ha frequentemente aderito a una dieta priva di glutine e questo maggior rispetto della dieta era legato a una maggiore vitalità, più bassi livelli di stress, diminuzione dei sintomi depressivi e maggior salute generale emotiva. Tuttavia, anche coloro che gestivano la loro malattia molto bene hanno riportato tassi più elevati di stress, depressione e una serie di questioni raggruppati intorno l’immagine corporea, il peso e la forma, rispetto alla popolazione generale”.
Si può concludere, quindi, che la celiachia anche se ben gestita può essere fonte di stress, a sua volta causa di problemi psicologici legati all’immagine di sé e di sintomi depressivi.
Mariella Laurenza