Protesi Pip rischiose, visite gratuite per le pazienti

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ROMA, 28 Dicembre –  Periodo poco roseo per quanto riguarda le protesi mammarie della Pip che si sono scoperte essere difettose. Il trambusto ha smosso anche l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, il quale ha comunicato sul proprio sito internet a tutte le 621 pazienti che si erano sottoposte all’impianto di protesi dell’azienda francese Poly Implant Prothese (Pip) di recarsi presso l’istituto per visite del tutto gratuite, ecografia mammaria e visita con chirurgo plastico. Nonostante la preoccupazione l’Istituto ha tenuto a precisare che attualmente non è dimostrato un legame causa-effetto fra le protesi Pip e l’insorgenza di tumori al seno.

La paura però non sembra arrestarsi ed è stato fissato per questo pomeriggio un incontro fra Renato Balduzzi, Ministro della Salute, e i rappresentanti delle Regioni per fare il punto della situazione regione per regione, riguardo la distribuzione delle protesi incriminate. Non è diversa la situazione all’estero dove sale anche qui l’angoscia. L’allarme arriva dall’Olanda dove sembra che tali protesi fossero vendute sotto un nome diverso, M-implants, col risultato che all’incirca mille donne dei Paesi Bassi potrebbero aver ricevuto un impianto rischioso. Le autorità olandesi si sono subito mobilitate per consigliare alle pazienti di rivolgersi al proprio chirurgo per chiarimenti e ricevere consigli. Il Ministero della Salute di Israele ha invece messo a disposizione delle donne una linea telefonica gratuita per eventuali dubbi e domande. Si stimano già più di mille telefonate da parte di pazienti preoccupate per la loro sorte.

Si è espresso in merito Jean Claude Mas, fondatore della Pip, attraverso il suo avvocato, affermando di aver utilizzato prodotti al silicone non autorizzati ma di essere ritenuti atossici. Due erano i gel al silicone che la ditta utilizzava: quello americano Nusil, autorizzato, e un gel Pip di fabbricazione artigianale. Secondo l’avvocato Yves Haddad il gel Pip era “un gel alimentare reperito sul mercato francese, che aveva le stesse caratteristiche chimiche del prodotto Nusil. Pip sapeva che non era in conformità ma non era un prodotto nocivo”.  Il 23 Dicembre il governo francese ha raccomandato, a titolo preventivo, il ritiro di tutte le protesi dell’azienda per tutte le donne che ne portano. Intanto sono stati nove i casi di tumore riscontrati in donne con protesi dell’azienda, ma non è stato ancora accertato un nesso di casualità.

Sabrina Spagnoli

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