Come curare un cuore infranto? Ci pensano i Love Trainer!

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ROMA, 10 Ottobre – In quanti ci siamo trovati almeno una volta nella vita col cuore infranto? Colpa di una relazione finita male, oppure perché si è stati lasciati. Non è facile riemergere da batoste simili ed è qui che entrano in gioco i Love Trainer.

I love trainer, sono una branca del life coaching ed il loro intento non è quello di curare malattie o prescrivere terapie, quanto quello di aiutare la persona a facilitare il raggiungimento degli obiettivi. Si tengono sedute sia individuali che collettive in un percorso che si estende dalle 5 alle 10 sessioni di un’ora e mezza. Attraverso il coaching, l’individuo compie un allenamento per mettere in campo i propri aspetti pratici, con lo scopo di migliorare la vita.

Chi non riesce a superare una rottura, oppure ha alle spalle la fine di una relazione che ha portato ad una scarsa stima di se stessi, può senza dubbio rivolgersi ad un love trainer. I vari workshop accolgono uomini ma soprattutto donne. Ci si trova davanti a molteplici esigenze: uomini che cercano una compagna, donne con figli a carico e perdita di autostima, o donne di una certa età che desiderano capire quali qualità possono ancora mettere in mostra.

In Italia, il love trainer televisivo più famoso è certamente Andrea Favaretto, esperto inoltre di life coaching. I suoi corsi, sono seguiti da circa un migliaio di persone l’anno, di cui almeno l’80% risolve i propri dubbi. Attraverso la Programmazione Neuro Linguistica, Favaretto insegna ai suoi allievi come valorizzare se stessi, partendo dal presupposto di vedersi nel modo giusto e di avere fiducia nelle proprie potenzialità.

Per alcuni versi, è sicuramente un tema importante quello di poter aiutare il prossimo ad auto valorizzarsi o semplicemente alleviare le pene d’amore. È bene però non dimenticare che molto spesso, è utile poter camminare con le proprie gambe attraverso le difficoltà che la vita ci pone davanti. Senza contare, che “l’industria dei cuori infranti”, frutta costantemente milioni, che vengono “regalati” a chi dell’altrui sofferenza, ne ha fatto un business.

 

Sabrina Spagnoli redazione Romatg24.it

 

 

 

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