ROMA, 27 SETTEMBRE – Per la prima volta si ricorre alle sanguisughe per la chirurgia ricostruttiva del viso. In Svezia, questi “piccoli serpenti” hanno garantito l’esito di una delicatissima operazione su una donna sfigurata dal proprio cane.
INTERVENTO – Secondo quanto riportato dal sito The Local, dopo l’aggressione, la donna è stata subito trasportata all’ospedale di Malmoe, nel sud della Svezia. Il quadro clinico era preoccupante: la donna presentava lacerazioni a lembi del naso, labbra e guance. Per la ricostruzione del volto, seriamente danneggiato dai morsi dell’animale, i medici si sono serviti di 358 sanguisughe favorendo così il ripristino della circolazione. “La cosa più importante era evitare il ristagno di sangue. Non avevamo più scorte di sanguisughe e abbiamo dovuto ordinarle in Gran Bretagna” ha dichiarato il chirurgo Stina Klasson.
ANTICO RIMEDIO – Negli anni ‘80, la chirurgia di ricostruzione ha riscoperto le sanguisughe, che sono state fondamentali per la ricostruzione dell’orecchio lacerato di un bambino. Da allora vivono il loro periodo del rinascimento nell’arte medica. Tuttavia, il loro impiego nella medicina ha origini molto più antiche. Esistono documenti che provano l’utilizzo di sanguisughe da più di un millennio. In pratica, da quando l’uomo ha iniziato a curarsi.
Gli esperti, paragonano l`effetto dell`Hirudins, (derivante da Hirudo medicinalis: sanguisuga medica) sostanza contenuta nella saliva della sanguisuga che impedisce la coagulazione sanguigna, alla penicillina, naturalmente con tutt’altra efficacia.
Alessia Ribezzi