Icardi se lo sognerà per un paio di notti ancora, almeno. Chi? Alisson, il portiere della Roma che dopo un anno di apprendistato alle spalle di Szczesny, si è preso titolarità e luci della ribalta. Ma ricordate quand’era ancora uno sconosciuto? In città erano in molti a nutrire dubbi sul talento dell’estremo difensore brasiliano. Ebbene: nel mentre ha giocato titolare la Copa America e quest’anno disputerà da numero uno un mondiale che il Brasile può e vuole vincere.
Se non doveste conoscerlo ancora, ecco cinque cose da sapere sul portiere romanista. Da non sottovalutare.
STORIA PARTICOLARE
Ok, la storia è bella. Fernandao era il capitano e l’idolo dell’Internacional de Porto Alegre: terminata la sua carriera, l’ex giocatore diventa direttore generale del club. Ed è lui ad avere un ruolo chiave nella crescita del portiere, oltre a Daniel Pavan, il preparatore di Alisson. Il primo l’ha subito messo sotto contratto, mentre il secondo ha aiutato entrambi i fratelli a diventare professionisti. Come? Pensate oggi a com’è strutturato Alisson: alto, muscoloso, forte fisicamente. Ebbene, anche solo 10 anni fa nessuno immaginava che sarebbe diventato fisicamente così a posto. Grazie anche all’aiuto di Muriel, portiere e amico del giallorosso che lo portò a vivere vicino al centro d’allenamenti, Alisson divenne pian piano un punto fermo delle giovanili dell’Internacional, fino a far sedere Muriel in panchina e a prendere la fascia di capitano della squadra. E pensare che la famiglia avrebbe desiderato che tornasse a studiare…
GLI IDOLI
Ha idoli molto…brasiliani, ecco. E ne sono due: Taffarel, grande portiere dell’impesa mondiale del Brasile, e poi Ayrton Senna. La particolarità è che quest’ultimo non l’ha mai visto in tv, eppure Alisson conosce la sua vita a memoria. Il migliore al mondo, però, per lui resta Manuel Neuer.
IL SOPRANNOME
Sapete come lo chiamano? O Muso, ossia ‘il bello’. Il motivo è facilmente intuibile: Alisson è davvero un bel ragazzo, anche se pare non essere vanitoso. Prima del portiere avrebbe potuto intraprendere la strada del fotomodello: però il calcio è sempre stata la sua grande passione. Certo, qualche campagna pubblicitaria c’è stata: però le fan sono sempre state tenute alla larga. Il suo amore è uno, uno soltanto: Natalia Loewe. Poi c’è Shakira, la sua cagnolina.
FAMIGLIA DI PORTIERI
Il bisnonno giocava in porta, lo faceva in una squadra dei dilettanti brasiliani; il padre ha sempre seguito le orme del suo ‘vecchio’, ma solo tra amici. La madre ha giocato in porta nella squadra di pallamano di Rio e il fratello è stato la sua riserva all’Internacional fino a poco tempo fa. Sì, portiere anche lui.
IL RAPPORTO CON DUNGA
Fondamentale è stato il rapporto con Dunga: non solo il CT che gli ha ‘consegnato’ la maglia verdeoro, ma anche il tecnico che gli ha dato fiducia con l’Internacional nel febbraio del 2013 per una storia d’assenze. E che assenze: Dida – proprio lui – e Muriel erano protagonisti di una staffetta, poi entrambi s’infortunarono nello stesso periodo. Dunque, arrivò l’attuale portiere giallorosso che pian piano meritò i gradi di numero uno. L’ex milanista fu ‘costretto’ al ritiro. E Alisson fu confermato titolare.