Se anche voi siete amanti delle birre artigianali e le preferite alle classiche birre “commerciali”, non perdete altro tempo e diventate homebrewer
Il termine “homebrewer” deriva da “homebrewing” che si riferisce all’arte di farsi la birra in casa. In America è una moda che va avanti da molto tempo mentre in Italia sta prendendo piede da pochi anni anche se in realtà quest’arte ha preso il via il 26 Ottobre 1993, giorno in cui fu sancito dall’art. 34, co. 3, del decreto legislativo n. 504 che testualmente afferma: “È esente da accisa la birra prodotta da un privato e consumata dallo stesso produttore, dai suoi famigliari e dai suoi ospiti, a condizione che non formi oggetto di alcuna attività di vendita”.
In poche parole, farsi la birra in casa è non solo possibile ma anche economico e legale, ovviamente se si produce per Hobby e non a fini commerciali.
Ma perché diventare un homebrewer?
Prima di tutto perché è un sano hobby e nemmeno tanto dispendioso, se ad esempio, teniamo conto di quanti soldi spendiamo per acquistare questa bevanda e del costo elevato delle birre artigianali di qualità.
Con un po’ di pratica e seguendo semplici regole si può ottenere una buona birra direttamente a casa nostra. Una birra casalinga oltre ad essere nettamente più genuina, è di gran lunga superiore alle birre industriali in commercio e, se ben fatta, può essere a livello anche delle birre artigianali in commercio.
Una volta deciso di farci la birra in casa, non ci resta che capire come. Esistono diversi tipi di procedure per la produzione di birra in casa che variano a seconda dei materiali di partenza che si possono acquistare, come spiega il sito specializzato Agristorecosenza sulle pagine del suo blog:
KIT LUPPOLATO: si utilizzano dei kit presenti in commercio già pronti. Sono composti da una lattina di estratto di malto già luppolato ed una bustina di lievito secco. Questa tecnica non prevede particolare personalizzazione ma solitamente è il primo passo che fanno tutti i produttori di birra casalinga per capire il procedimento
ESTRATTO+GRANI (E+G): si utilizza estratto di malto non luppolato, luppolo, lievito e quantità relativamente piccole di grani speciali, cioè tipi di grani che hanno non tanto la funzione di costituire materiale fermentabile quanto quella di contribuire a sapore e colore della birra. A differenza dei kit, si possono ottenere birre di un certo livello qualitativo riuscendo anche a personalizzare la bevanda variando la quantità di malto, luppolo o lievito.
ALL GRAIN (AG): Questo procedimento riproduce al 100% con attrezzature casalinghe il lavoro svolto in un birrificio professionale, dove all’estratto di malto dell’E+G viene completamente sostituito il malto in grani. A differenza dei primi due metodi l’homebrewer dovrà preparare il mosto estraendo dai grani gli zuccheri necessari alla fermentazione. Questo metodo richiede una certa competenza oltre a tanta passione, ad una attrezzatura adeguata.
In giro per l’Italia sono molti gli homebrewers con i quali è possibile condividere questa passione. On-line sono reperibili molte informazioni: guide, forum e newsgroup assicurano un sostegno costante per chi desiderasse approfondire. Per gli amanti della lettura anche molti libri, la maggior parte in lingua inglese, che spiegano in modo dettagliato l’Homebrewing.
Amanti della birra, cosa aspettate: correte a comprare tutto l’occorrente e fatevi la birra a casa. Avrete la possibilità di occupare il vostro tempo libero producendo la miglior birra che abbiate mai bevuto.