Roma-Fiorentina, quando il rugby “spodesta” il calcio

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A volte, anche nell’Italia super tifosa di calcio accade l’impensabile. Roma-Fiorentina, uno dei big match della giornata numero 23 della serie A, si disputerà martedì 7 febbraio alle 20:45. Le formazioni guidate da Luciano Spalletti e Paulo Sousa si contenderanno i 3 punti allo Stadio Olimpico di Roma in una data anomala per le abitudini dei team di serie A che non disputano la Champions League.

A giustificare l’extra posticipo è l’esordio dell’Italia nel torneo Sei Nazioni di rugby. La nazionale guidata dal box dall’irlandese Conor O’Shea avrà l’arduo compito di provare a battere il Galles sfruttando il calore “amico” dello Stadio Olimpico di Roma, a partire dalle ore 15:00. Vista la vicinanza con l’evento di rugby – e vista anche la differente prestanza atletica degli atleti delle due discipline – il manto erboso dell’Olimpico aveva necessità di un trattamento speciale, che in altre occasioni era stato anche accelerato per la consegna al lunedì sera.

Alla base del rinvio, quindi, è arrivato anche un accordo tra Roma e Fiorentina. Entrambi i team hanno infatti giocato mercoledì: i giallorossi hanno superato a fatica, proprio all’Olimpico, un ottimo Cesena, sfruttando un rigore trasformato da Francesco Totti a pochi istanti dal fischio finale che avrebbe sancito i tempi supplementari, mentre i viola all’ultimo respiro sono riusciti a strappare 3 punti al Pescara grazie ad una rete di Cristian Tello.

In considerazione degli impegni infrasettimanali e con l’incombere dei match di Europa League, entrambe le squadre avevano maggiori necessità di far rifiatare i propri tesserati. L’accordo è stato trovato rapidamente, con il benestare della Lega Calcio. Già in un’altra occasione la serie A si era dovuta “adeguare” alle necessità del rugby.

Quattro anni fa, il 3 febbraio del 2013, l’Italia ospitava la Francia per il primo match del Sei Nazioni, e la Roma fu “costretta” ad anticipare il match contro il Cagliari e a far slittare la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter al 17 aprile. Allora le polemiche furono molto accese.

Da una parte i sostenitori dei “diritti” del calcio, “azienda” in grado di muovere milioni di euro tra sponsor e ingaggi, dall’altra chi difendeva il rugby, sport in forte crescita e sempre più in grado di garantire stadi pieni e pochi scontri sugli spalti. Questa volta, invece, non ci sono state polemiche, segno che anche nell’Italia pallonara il rugby può ritagliarsi i giusti spazi.

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