Le dimissioni di Benedetto XVI e la velenosa campagna elettorale per le Elezioni Politiche del 24 e 25 Febbraio hanno deviato i riflettori dal festival della canzone italiana.
A Sanremo è tutto pronto per la prima assoluta della collaudata coppia Fazio-Littizzetto, contentino della Rai al Pd causa l’onnipresenza del Caimano sulle reti televisive statali e private. Archiviate momentaneamente le polemiche sull’esclusione dei big attempati e sulla sovrapposizione ai talk show tanto cari a Bruno Vespa, addentriamoci nel tanto caro “Toto Sanremo”.
Quattro i favoritissimi: Malika Ayane, delfina di Caterina Caselli; Marco Mengoni, ex star di X Factor, musicato da Gianna Nannini; Chiara Galiazzo, fenomeno del televoto e vincitrice dell’ultima edizione di X-Factor; il gruppo pop Modà, che nel 2011 sfiorò la vittoria con Emma Marrone; Raphael Gualazzi, jazzista e fenomeno del swing.
La favorita d’obbligo è proprio l’ex fiamma di Cesare Cremonini, a suo favore (oltre al potere della Caselli) una voce soave e la partnership con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, autore dei due pezzi che presenterà in gara. Da non sottovalutare anche l’outsider Gualazzi, punta di diamante della scuderia della Caselli. Il musicista presenterà un pezzo estratto dal suo ultimo disco, arrangiato dallo statunitense Vince Mendoza. Il secondo pezzo “Senza Ritegno” è invece intriso da un clima spensierato tipico del re del swing made in Italy.
I Modà invece tornano sul palco dell’Ariston con due pezzi melodici in perfetto stile Sanremese: Come l’acqua dentro il mare e Se si potesse non morire. Una scelta strategica dettata dai dogmi dell’ascoltatore medio italiano, ma attenzione questo anno non sarà il pubblico sovrano a sanzionale il podio, ma la giuria di qualità che nella finalissima potrà sovvertire gli esiti del televoto.