I cavalli fanno parte degli oltre 100 equini sequestrati ad un allevatore che li teneva in pessime condizioni in alcuni terreni del Lazio
Ventuno esemplari degli oltre 50 cavalli sequestrati a gennaio a Colleferro, Segni e Gavignano (RM), dove erano tenuti insieme a pony, muli e asini in pessime condizioni igienico-sanitarie e in grave stato di denutrizione nei terreni di un allevatore laziale, sono stati trasferiti questa mattina nelle scuderie dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro (AQ) del Corpo forestale dello Stato.
“Salutiamo il generoso impegno del Corpo forestale dello Stato come un momento di speranza in una situazione difficilissima, ringraziandolo per la nuova e dignitosa vita che sta offrendo a questi animali duramente provati da abbandono e maltrattamenti“, spiega Antonio Nardi Dei da Filicaja, presidente di Italian Horse Protection, l’associazione che insieme al “Il Rifugio degli Asinelli”, all’ENPA ed alla britannica The Donkey Sanctuary ha messo a disposizione i propri volontari e veterinari per fronteggiare l’emergenza. Nardi Dei ricorda, inoltre, che “C’è ancora bisogno di fieno, farmaci ed altri presidi veterinari“.
Per l’invio di cibo e medicinali è possibile contattare direttamente la task force del Ministero: tutela.animale@sanita.it oppure chiamare il numero 06 59944035 dal lunedì al venerdì, orari 9-13 e 14-17.
IHP Italian Horse Protection Association è un’associazione senza scopo di lucro che opera sul territorio nazionale per la tutela dei cavalli e degli altri equini. Inoltre gestisce il primo – e attualmente unico – centro di recupero in Italia per equini sottoposti a maltrattamenti e sequestrati in base alla legge 189 del 2004. Il centro è stato nominato con Decreto del Ministero della Salute del 23 dicembre 2009. Nella tenuta da Filicaja i cavalli vivono in totale libertà in grandi spazi e beneficiano di programmi di recupero sia fisico sia psicologico, ritrovando condizioni di benessere ed equilibrio.