Festival del cinema: star esotiche e opere prime dal 9 al 17 Novembre

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Roma, 15 OTTOBRE – Per vedere il film più chiacchierato e più atteso, Django Unchained di Tarantino, bisognerà aspettare fino a gennaio, quando l’ex ragazzo terribile del cinema americano sbarcherà all’Auditorium accolto con le fanfare da Marco Müller. Ma tra il 9 e il 17 novembre, cioè durante il Festival di Roma, la ribalta sarà tutta per Roman Coppola, Takashi Mike, Doillon, Fedorchenko, i fratelli Polsky, i fratelli Skolimowski, Muratova, Rivero, Clark: sono i registi, sconosciuti alle masse ma adorati dai cinefili, che compongono l’armata del neo-direttore.

Ieri Müller ha presentato il programma della settima edizione del Festival, il primo da lui diretto dopo la battaglia politica che ha portato al suo insediamento. Sulla carta, il Festival appare più sobrio che nazional-popolare, più preoccupato della sostanza che del glamour, di sapore giovane e deciso a convertirsi in un progetto permanente. Müller ha affrontato il plotone di esecuzione della stampa che per mesi si è sentita promettere anteprime mondiali e superstar e ora chiede conferme. Ma l’affollata conferenza stampa ha visto Müller per lo più sulla difensiva di fronte alle domande incalzanti dei giornalisti e l’assenza dei padroni di casa: il sindaco Alemanno non c’era, ufficialmente trattenuto da altri impegni.

A rappresentare le istituzioni, che finanziano l’evento con quattro milioni di euro, c’erano solo gli assessori culturali di Comune, Provincia e Regione. Il presidente Paolo Ferrari e il dg Lamberto Mancini hanno parlato delle casse: dei dodici milioni del budget, otto vengono dagli sponsor “e siamo all’interno della previsione”.

Per quanto riguarda le stelle del cinema, sarà presente Sylvester Stallone che accompagnerà il kolossal fracassone Bullet to the Head e di sicuro non mancheranno numerose stelle americane e non, soprattutto star dello spettacolo che vengono dall’Est.

Sulla location, Müller ha buttato là: “L’ideale sarebbe il cinema Barberini, con la piazza trasformata in un immenso tappeto rosso”. Per il momento la location è destinata al Mercato, suddiviso in Business Stret e New Cinema Network e affidato all’esperienza di Diamara Parodi. Ma che l’Auditorium vada stretto all’ex timoniere di Venezia non è un mistero. E l’enorme Lupa Capitolina progettata da Dante Ferretti per il tappeto rosso? Sarà un omaggio “all’archeologia di cartapesta” di Cinecittà, cercansi sponsor per realizzarla.

Sabrina Bachini

 

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