ROMA, 10 SETTEMBRE – I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale hanno smantellato la più potente organizzazione a Roma di trafficanti di Shaboo: 17 le persone in manette (4 italiani e 13 filippini). L’operazione antidroga denominata “Il Sale di Manila” ha previsto una ventina le perquisizioni. Lo Shaboo, o Ice, è una sostanza sintetica stimolante. Il nome scientifico è cloridrato di metamfetamina ed è quasi 10 volte più potente della cocaina. Ha l’aspetto di piccoli cristalli trasparenti e provoca eccitazione, allucinazioni, istinti suicidi e omicidi.
La sostanza, largamente diffusa nelle Filippine, sta prendendo piede anche in Italia, non solo nelle comunità filippine ma anche tra gli italiani, e in particolare nella Capitale. Tra le centinaia di acquirenti identificati ci sono anche collaboratori domestici di famiglie facoltose e tantissimi giovani italiani. Lo spaccio avveniva anche a domicilio mediante l’utilizzo di autisti o taxi. È stato accertato che il denaro, ricavato dell’attività di spaccio, veniva reinvestito nelle Filippine o consumato al gioco. Le indagini in merito sono durate quasi un anno.
Gli acquirenti, principalmente giovani romani tra i 18 e i 22 anni, potevano comprare la droga come a Scampia: citofonando all’abitazione dopo aver ordinato la dose telefonicamente. Ogni dose, da 0,1 grammi, veniva venduta a 50 euro. La banda, per sfuggire ai controlli dei militari che a fine 2011 avevano effettuato i primi 13 arresti, si era evoluta e ha iniziato a consegnare lo shaboo a domicilio, solo a clienti conosciuti e tramite autisti di fiducia o addirittura taxi.
I militari hanno arrestato 17 persone: si tratta di 13 filippini e 4 italiani, impiegati come procacciatori di clienti o autisti. Tra le straniere anche 6 donne che ufficialmente lavoravano come colf in famiglie benestanti e note della Capitale. Varie le modalità di occultamento dello shaboo: dalle confezioni di yogurt al pollo allo spiedo, dai panini alle schede telefoniche.
Finora sono 200 grammi di shaboo sequestrati per un valore di circa 800 mila euro. Le indagini sono scattate a fine anno scorso dalla segnalazione di alcuni cittadini di movimenti strani nell’appartamento. “In un anno ho dilapidato un patrimonio – ha raccontato una ragazza 25enne che assumeva shaboo – a Roma ce l’hanno solo i filippini, ma sono diffidenti. La danno solo a chi conoscono e la portano a casa”.
Sabrina Bachini