Tragedia nei cieli di Roma. Cessna precipita sulla capitale

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ROMA, 8 SETTEMBRE  È  precipitato Vicino al Grande Raccordo Anulare di Roma il veivolo decollato dall’aeroporto di Montichiari. L’incidente è accaduto introno alle 13.15 di ieri  ed ha provocato un incendio di gradi dimensioni perchè il mezzo è andato a finire sopra a un deposito giudiziario sito in una zona industriale. Intanto, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) informa di aver avviato un’inchiesta di sicurezza e disposto l’invio di un proprio investigatore sul luogo dell’incidente.

Il Cessna era decollato alle 9,14 dall’aeroporto di Montichiari, era atteso al piccolo aeroporto di Roma Urbe. Fino a quei terribili istanti, poco dopo le tredici, da Segariol e Savoldi nessun segnale di pericolo. Tra Pomezia e Falcognana il pilota, che era figlio di un noto avvocato di Trieste che militava nell’Msi, si è accorto che il velivolo stava perdendo potenza e il carburante era quasi finito. Sono attimi di panico. Alfred ha così chiamato la torre di controllo di Ciampino, per farsi autorizzare l’atterraggio d’emergenza. Uno dei due motori del Cessna ha di colpo perso potenza. Il quadriposto della Rossi srl di via San Zeno a Brescia, ditta specializzata nelle fotografie aeree, non risponde ai comandi. A bordo del velivolo, che stava riprendendo la zona, due dipendenti dell’azienda: Antonio Savoldi, 39enne cresciuto in via Cremona e da un paio d’anni a Vobarno; e il 50enne Alfred Segariol, triestino d’origine, da un anno alla cloche dei mezzi della Rossi e di casa a Ghedi.

Il pilota non è riuscito a controllare il 402B marche I-EJRA. Lo schianto, visto in diretta da decine di persone che transitavano lungo le strade dell’Ardeatina, è stato terribile. Il velivolo, ha sfiorato diversi tetti, prima di andare ad infilarsi nel deposito di auto a velocità sostenutissima. Subito dopo l’impatto, anche a causa della presenza di bombole di gas nei capannoni, una terribile esplosione. Fiamme altissime si sono levate in cielo. Anche oltre i 15 metri. E non hanno lasciato scampo ai due.

Sul posto per i soccorsi sono intervenute cinque ambulanze e un elicottero del 118 che non hanno però potuto raggiungere il velivolo a causa del grosso incendio divampato nell’autodemolizione, dove sono presenti materiali altamente infiammabili. Tra i resti del violento incendio che si e’ rapidamente sviluppato i vigili del fuoco hanno individuato i corpi carbonizzati dei passeggeri che erano a bordo .Le persone che lavorano nella struttura non sono rimaste ferite.

Il sindaco di Ciampino, Simone Lupi, presente sul posto, esprime cordoglio per le vittime coinvolte in questo tragico incidente.”In attesa di avere spiegazioni su quanto accaduto, l’incidente non puo’ che riportare l’attenzione al problema della sicurezza del traffico aereo sul nostro territorio – aggiunge – Il piper biposto e’ caduto in una zona periferica su un deposito giudiziario e, fortunatamente non ha coinvolto altre persone. Non oso immaginare pero’ cosa sarebbe potuto accadere qualora le cose fossero andate diversamente. Evitare che questi incidenti si ripetano ancora per il bene di tutti”.

I due, Antonio e Alfred, stavano eseguendo alcune riprese dall’alto per la Apple. In un primo momento sembrava che le immagini fossero destinate a Google Maps. Che però ha subito smentito: “La vicenda non ha nulla a che vedere con noi”. Ora arriva la precisazione: l’operatore video bresciano e il pilota triestino erano impegnati in alcune riprese per l’azienda informatica statunitense fondata da Steve Jobs che ha voluto esprimere il suo cordoglio: “Siamo scioccati e addolorati nell’apprendere della tragedia avvenuta nei pressi di Roma. I nostri pensieri vanno in questo momento difficile alle famiglie delle due vittime”.

Sotto shock i testimoni che hanno assistito alla scena. “Abbiamo sentito un aereo accelerare in maniera improvvisa, ci siamo affacciati e si è avvitato su se stesso fino a cadere sul deposito. Era un piccolo velivolo bianco e blu, dopo un forte boato le fiamme si sono sprigionate velocemente”, racconta Marco di Carlo. Accanto a lui Mario Maura: “Mi trovavo all’incrocio con l’Ardeatina, ho visto un aereo volare basso quasi a toccare le case”. Già, le case. Un’altra tragedia sfiorata: le prime si trovano ad appena 50 metri del deposito. “Evidentemente il pilota stava cercando di atterrare con il motore spento perché il Cessna ha compiuto una virata, dirigendosi da sud verso nordest per poi abbattersi infilandosi rasoterra all’interno dello sfasciacarrozze”, continua un’altra persona presente allo schianto.

Marina Mignano

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