ROMA, 2 AGOSTO – Sembra quasi il set di un film, ma in questo caso è la cruda realtà quella che il personale delle pulizie dell’aeroporto di Fiumicino si è ritrovata sotto gli occhi. In un lago si sangue, riverso a terra con la testa incastrata nel wc e con i pantaloni abbassati, questa la tragica fine di un uomo trovato all’interno di un bagno del Terminal 3 dell’aeroporto Leonardo da Vinci.
Omicidio, suicidio o un malore improvviso? La polizia, in un primo momento, non ha escluso nessuna di queste possibilità ma il bigliettino trovato accanto alla vittima e diverse lamette sul pavimento hanno portato i militari a constatare il suicidio. L’uomo, di età fra i 30 e i 35 anni, aveva infatti i polsi recisi e il biglietto, scritto in un italiano stentato, esprimeva la sua volontà – probabilmente l’ultima – di voler essere seppellito in Italia.
Nessun documento, nessun altro segno di riconoscimento per l’uomo che si ritiene fosse all’interno della toilette da diverso tempo prima del ritrovamento, avvenuto dopo le 14. Il fotosegnalamento e le impronte digitali saranno il primo passo per risalire alle generalità dell’uomo, oltre alle registrazioni delle telecamere presenti nello scalo che forniranno testimonianze degli ultimi momenti di vita.
La salma, dopo essere stata sottoposta agli accertamenti del medico legale, è stata infine trasferita all’istituto di Medicina Legale di Roma.
Sabrina Spagnoli