ROMA, 23 LUGLIO – Tragico errore al San Giovanni di Roma dove un bimbo, nato prematuramente, ha perso la vita. Al piccolo infatti è stato iniettato del latte piuttosto che la soluzione fisiologica.
Sua madre, una donna filippina, era alla trentesima settimana di gestazione quando ha cominciato ad avere le contrazioni e così ha deciso di andare al Grassi di Ostia, dove ha partorito. Ma viste le condizioni di salute del piccolo, prematuro di dieci settimane, i medici decidono il trasferimento di madre e figlio al San Giovanni e il ricovero nel reparto di Neonatologia, dove il piccolo avrebbe dovuto ricevere tutte le cure intensive di cui aveva bisogno. Ma, appena ricoverato, qualcosa non è andato per il verso giusto. Il bambino ha cominciato a stare male ed è morto.
Sulla vicenda, per giorni, è calato un silenzio totale. Fino a quando qualcuno dalla direzione dell’ospedale si è accorto che nella cartella clinica di quel bambino qualcosa non quadrava e ha deciso di presentare una denuncia alle autorità competenti. La Procura ha aperto immediatamente un’inchiesta e ha iscritto sul registro degli indagati i nomi di una dozzina di medici.
Oltre a far luce su eventuali errori sanitari, l’indagine dovrà chiarire anche se ci sono state omissioni e il tentativo di insabbiare l’accaduto da parte del personale. Nei prossimi giorni verrà ascoltata dagli inquirenti anche la madre del piccolo per capire perché non ha denunciato l’accaduto.
Valentina Ferrari