ROMA, 21 LUGLIO – Diciannove slot machines trasformate in veri e propri evasori fiscali con un danno allo Stato stimato in 550mila euro. Una task force tra Gdf di Roma e l’ufficio regionale Monopoli di Stato del Lazio ha smantellato la frode.
Attraverso una doppia scheda illegale, clone dell’ originale, le slot machines inviavano alla rete telematica dei Monopoli cifre di incasso inferiori alla realtà. Grazie all’invio di dati fittizi si riusciva ad ‘evadere’ buona parte della percentuale da versare allo Stato. ”Abbiamo svolto nel corso di alcuni mesi – ha spiegato comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, Virgilio Pomponi – complesse elaborazioni dei dati riferiti all’andamento della raccolta degli apparecchi. Poi in un’operazione che si è svolta contemporaneamente abbiamo prelevato le slot machines che si trovavano non solo nella capitale ma anche a Genzano, Rocca di Papa, Tivoli e Frascati. E tutte appartenenti a unica società”. ”Questo sistema era molto sofisticato – ha spiegato il direttore dei Monopoli di Stato del Lazio Pietro Ferrara – e grazie al marchingegno superata una certa soglia di giocate il contatore si fermava e non inviava più dati. Facendo risultare la Slot machine non utilizzata quando invece incassava denaro. Abbiamo stimato che sono stati evasi più di 550mila euro. Ma si tratta di una cifra indicativa perché se le schede illegali sono state azzerate o sostituite potremmo tranquillamente parlare di milioni di euro”.
I responsabili dell’evasione sono stati accusati dei reati di truffa ai danni dello Stato, frode telematica e falsificazione. La sanzione prevista varia dal 240% al 480% dell’imposta dovuta. Le indagini della Guardia di Finanza proseguono anche perchè, secondo quanto si apprende, la società che gestiva le Slot machines ne avrebbe altre anche in altre regioni d’Italia.
Marina Mignano