Roma: riscuotevano la pensione di persone decedute, 15 denunce

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ROMA, 16 LUGLIOScoperta una maxitruffa ai danni dell’Istituto Nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica. I titolari delle pensioni erano morti da tempo ma i loro congiunti ogni mese incassavano puntualmente l’assegno. E’ una maxitruffa ai danni dell’ Inpdap quella smascherata dai finanzieri del Comando provinciale di Roma, al termine di complesse indagini che hanno portato alla denuncia di 15 persone e al sequestro preventivo di beni immobili, mobili e denaro nella disponibilità degli indagati, per un valore di circa 1,6 milioni di euro, in relazione all’importo delle somme indebitamente percepite.

Numerose le posizioni passate al setaccio dai militari del I Gruppo Roma che, dopo aver isolato alcune situazioni anomale, hanno scoperto diversi casi di decessi non comunicati all’ente previdenziale dai parenti dei defunti, che hanno continuato a percepire il trattamento a carico dell’ Inpdap. C’era chi, presentatosi allo sportello, ritirava in contanti la pensione con la delega del titolare nel frattempo deceduto e chi, invece,corrente cointestato con l’avente diritto al trattamento previdenziale riceveva comodamente il vitalizio, con l’accredito su un conto , di cui aveva “dimenticato” di comunicare il decesso.

Tra le tante storie, spicca una curiosa in modo particolare. Una coppia di coniugi trasferitasi in Brasile, deceduti da diverso tempo, oltre ad aver lasciato un ricco patrimonio in eredità ai parenti, venivano ancora ‘sfruttati’ da morti dai parenti che, non contenti della lauta eredità, hanno omesso la comunicazione del loro decesso, arrivando a percepire trattamenti per circa mezzo milione di euro. Le indagini sono state avviate su input del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza.

Sabrina Bachini

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