ROMA, 10 LUGLIO – Legambiente premia le amministrazioni che nel 2011 hanno raggiunto la quota del 65% di raccolta differenziata. Ponte delle Alpi, in provincia di Belluno, per la terza volta consecutiva è il comune italiano più “riciclone”. Lo comunica in una nota Legambiente che domani premierà a Roma i comuni italiani che si sono distinti nella gestione dei rifiuti. Ben 1.123 comuni vincono l’appellativo di ricicloni 2012 per aver superato il 65% di raccolta differenziata, mentre sono 833 quelli che si confermano ”zoccolo duro” del concorso, comparendo da tre anni consecutivi nelle graduatorie.
E il Veneto, quindi, si conferma anche quest’anno il più virtuoso e guida la classifica della regione più attenta alle politiche di gestione dei rifiuti: 256 comuni hanno superato il 65% di raccolta differenziata (anche se nel 2011 erano 381), pari al 61,3%. Seguono Friuli Venezia Giulia (77 premiati, 35,2% del totale): Pordenone e il suo 77,5% di differenziata è il capoluogo del nord più attento. Ci sono poi il Trentino Alto Adige (105 ricicloni, 31,0%), la Lombardia (257 comuni su 1546, 16,6 %), il Piemonte (179 comuni, 14,8 %). Il che dà la palma alle regioni del Nord Italia dei più attenti alla gestione di tutto il ciclo rifiuti, tra riciclo, riduzione e smaltimento.
Pessimi risultati per il centro Italia: segnalato da Legambiente solo il 5,25% dei comuni, cioè 59 centri. Anche se un minimo miglioramento c’è stato: nel 2011 erano solo 39. E le Marche, con 36 comuni che superano il 65% di differenziata raggiungono il 6° posto nella classifica delle regioni. Peggiorato il Sud: lo scorso anno i virtuosi erano 118, nel 2012 si sono quasi dimezzati con solo 66 “ricicloni”.
Chi invece continua a non capire, si legge nel dossier di Legambiente, “è il Comune di Roma: l’attuale amministrazione, in perfetta continuità con la precedente, ha continuato a rispettare il “patto di non belligeranza” con chi gestisce la mega discarica di Malagrotta”. E il ministro dell’Ambiente Clini, in un messaggio inviato alla premiazione, rincara la dose: “La mappa dei “Comuni ricicloni” ci restituisce il consueto quadro a macchia di leopardo, dove eccellenze al nord come al sud si alternano a carenze gravissime, basti pensare alla situazione di Roma”.
Promuovere la cultura del riciclo e del riuso è uno dei fondamentali sociali per consentire all’Italia di allinearsi all’Europa in materia di gestione dei rifiuti e, soprattutto per attuare quella rivoluzione ambientale ed economica che vede il rifiuto non più come uno scarto, un problema, bensì come una risorsa anche economica, capace di innescare e alimentare una filiera produttiva, come spiega di nuovo Clini.
Sabrina Bachini