ROMA, 4 LUGLIO – In 10 anni, a Roma la raccolta differenziata è fatta male. Persi 850 milioni di euro. Secondo la ricerca effettuata dall’Althesys, (società di consulenza strategica per i settori ambiente, energia, infrastrutture, e utilities) negli ultimi 10 anni (dal 2001 al 2010) “il totale dei benefici persi perché la raccolta differenziata nella città di Roma è stata lontana dalle best practice nazionali è di 850 milioni di euro”. Il motivo è da ricercarsi nella montagna di rifiuti che invece di essere riciclata e trattata viene mandata in discarica per un totale di ” circa 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani mandati in discarica” come affermano nell’indagine.
Attualmente, la raccolta differenziata è ferma al 25,6%, ma stando alle previsioni del Conai (Consorzio nazionale imballaggi) si potrà passare al 50% nel 2014″. Sempre secondo l’Althesys, si potrebbero recuperare 500.000 tonnellate di rifiuti l’anno e si recupererebbero circa 105 milioni di euro. Il capodelegazione Idv al Parlamento europeo Niccolò Rinaldi commenta il risultato della ricerca della società Althesys: “La perdita di 850 milioni di euro calcolata dal 2001 al 2011 per il mancato avvio di una seria raccolta differenziata a Roma è una condanna amara e senza appello per quegli amministratori che, colpevolmente, non hanno lavorato per costruire un ciclo dei rifiuti virtuoso per i cittadini e per l’ambiente”. “Questi numeri – ha aggiunto – certificano la distanza siderale di Roma, quanto a buone pratiche ambientali, dalle altre capitali europee, e smentisce clamorosamente chi continua ad affermare che la raccolta differenziata è troppo onerosa”.
Secondo l’europarlamentare, “la verità è che buttare tutto in discarica non solo è una modalità preistorica di smaltimento dei rifiuti, ma è anche un procedimento dannosissimo per l’ambiente, la salute e le tasche dei cittadini. Speriamo che di fronte a questi numeri impietosi si capisca una buona volta che riciclare conviene, e che gli amministratori locali si diano finalmente da fare per restituire a Roma quella dignità ambientale che le spetta”.
Marina Mignano