Welfare: Rapporto Censis, Roma città inclusiva

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ROMA, 27 GIUGNO – Secondo il rapporto del Censis, Roma è una città accogliente ed inclusiva. “La comunità romana è il frutto di persistenti flussi di persone in entrata, per questo ancora oggi si può dire che romani si diventa”. Così in una nota del Censis sul rapporto “Il valore del sociale a Roma”, presentato nell’ambito degli Stati generali del Sociale e della Famiglia.

“La famiglia vero tondino della comunità. Le relazioni familiari sono il cuore della comunità romana: dall’affettività alle esigenze concrete, tutto ruota intorno alla famiglia, tanto che si tende, per quanto possibile, a vivere in prossimità dei parenti  la comunità romana è tenuta insieme da famiglie e reti informali”. I dati forniti dal Censis parlano chiaro: si sta bene a casa non mamma e papà, ma se proprio bisogna andare via, meglio una casa vicina per rimanere vicino a genitori e famiglia.

Inoltre,  nella capitale ci sono 45mila famiglie con badanti, 20mila con baby sitter, 265mila contano su forme di aiuto familiare. Si stima che le famiglie spendano per badanti e baby sitter circa 800 milioni di euro all’anno. Ci sono poi le spese per servizi e prestazioni di tutela: in un anno 853mila famiglie hanno sostenuto spese sanitarie private, 508mila hanno pagato le attività sportive, 91mila lezioni private (ripetizioni scolastiche, attività formative, ecc.), 424mila polizze assicurative private (sanitarie, previdenziali, ecc.).

Anche se la famiglia sembra essere l’anima della città, si stima che sono aumentate le persona sole dal 2001 ad oggi:Erano  sono diventate 596mila nel 2010 (303mila in più), con un ritmo di crescita media annua del 7,4%. I nuclei unipersonali in città erano poco più del 28% del totale delle famiglie romane nel 2001, sono diventati il 44% nel 2010. Nel quinquennio più recente (2005-2010) l’incremento è stato ancora più intenso: +11,7% pari a 62.500 persone in più.

Aspetto da non trascurare è, infine, che la  capitale è da sempre una città che accoglie e integra persone provenienti da territori vicini e lontani, un formidabile magnete che attrae persone a caccia di opportunità: 350mila sono gli stranieri residenti, 145mila le persone di almeno 18 anni nate in altri comuni del Lazio, 97mila quelle provenienti dalla Campania e 78mila dalla Puglia. Riguardo alle province di provenienza, prevale quella di Roma (da dove arriva l’8,6% dei non nativi), seguono quelle di Napoli (6,5%), dell’Aquila (3,5%), poi Latina, Foggia, Frosinone e Bari.

Marina Mignano

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