Passeggeri protestano scambiandosi i biglietti Atac già timbrati

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ROMA, 6 Giugno – In tempi di crisi come questo anche l’aumento da un euro ad 1,50 del biglietto ATAC riesce a far discutere. Nella capitale, dopo Milano e Genova e altre città del nord, si è diffuso il “ticket crossing”. Una forma di protesta pacifica che i passeggeri dei mezzi pubblici stanno adottando, cedendo gratuitamente il bit tra una corsa e l’altra ad altri passeggeri. Sebbene la pratica sia illegale, il fenomeno si sta diffondendo tra studenti, operai, e anziani, che grazie all’aumento da 75 a 100 minuti del biglietto, riescono a scambiare il ticket per ulteriori viaggi.

Da quando dal 25 maggio, l’aumento del prezzo è diventato effettivo, non sono mancate le numerose polemiche, degenerate anche in piccoli reati. L’ultimo risale allo scorso 1 giugno, quando un gruppo di ragazzi, ha danneggiato alcune macchine obliteratrici nella Stazione di Rebibbia. In questi giorni, la rete ufficiale dei viaggiatori, sta lanciando un messaggio di protesta non violenta, adottando lo slogan: “Atac intelligente. Finita la corsa? Regala il tuo biglietto, diffondiamo un’abitudine”. In poco tempo il messaggio ha raggiunto centinaia di condivisioni sui social network e fatto il giro del web.

C’è da dire, purtroppo, che l’aumento dei minuti e del prezzo del biglietto, non va di pari passo con la qualità del servizio pubblico. Spesso, a causa del forte traffico, gli autobus passano in ritardo e prolungano la loro corsa, costringendo il passeggero ad usare il biglietto per un singolo tragitto, quindi i 100 minuti messi a disposizione sono assolutamente insufficienti; dichiarano alcuni intervistati. Ma c’è anche chi va contro a questo nuovo fenomeno di scambio gratuito che lo vede più come l’ennesimo espediente per non pagare.

Stefano Roselli

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