"Nuntepago": il nickname che dilaga nel web in rivolta al caro-Atac previsto da oggi

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ROMA, 25 Maggio – Oggi Roma diventa più cara del solito. Gli aumenti Atac scattano da venerdì 25 maggio: 1,50 il costo del biglietto per una corsa dalla durata di 100 minuti anziché 75. Come negli ultimi tempi, a farsi portavoce della protesta cittadina e della bieca amministrazione capitolina, c’è il web. A partire dai socialnetwork invasi da dichiarazioni “dal basso”, ai blog che calcano maggiormente la protesta con post: “Gli autobus dovrebbero essere gratuiti per come funzionano”. E ancora twitter invaso di hashtag cittadini stupiti e sconcertati da quanto ancora sia in grado di fare l’amministrazione Alemanno.

“Andiamo in tanti davanti all’Atac. Non è possibile rincarare i biglietti con un servizio come quello attuale”. La voce del popolo che grida ad una vera propria rivolta contro un servizio pubblico che definire malfunzionante sarebbe riduttivo. Cittadini, studenti, lavoratori, internauti disorientati davanti a tanta ingiustizia, firmano in digitale la protesta contro la società di autotrasporti Atac, creano App che attraverso Twitter segnalano la presenza dei controllori e addirittura un software per creare tessere metrebus false. Tutto questo è la voce di un popolo stanco di inghiottire e “sganciare” per coprire i buchi di un’amministrazione da subito dimostratasi barcollante e precaria, tanto da ridurre una città al suo stesso stato. In via Prenestina, davanti la sede dell’Atac alle ore 13, comincerà il presidio che vedrà una città in rivolta.

I danni di Parentopoli! Parole del pd capitolino Dario Nanni che ha affermato che i romani si ritroveranno, da oggi venerdì 25 maggio, a pagare la rateizzazione dei costi in Atac. Non dimentichiamo che quest’ultima offesa al popolo romano è frutto di assunzioni di innumerevoli amici e parenti serpenti di bassa competenza all’interno di aziende municipalizzate. Cinquanta centesimi in più non garantiranno meno sovraffollamento, meno lentezza e una diminuzione dei ritardi degli autobus, ma tasche più cospicue ai politici questo si. “Ai nostri errori penseranno i cittadini”, disse un politico.

Valeria Racano

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