ROMA, 22 Maggio – Ancora un suicido dettato dalle difficoltà economiche esasperate dalla crisi. Un fabbro romano, Rodolfo Nanni, di 60 anni si è impiccato all’interno della sua abitazione avvenuto in via Giuseppe Arimondi, a Portonaccio, alla periferia di Roma. A dare l’allarme è stato un parente dell’uomo. Secondo quanto si è appreso, l’uomo si sarebbe impiccato con la corda di una serranda attaccata a una trave. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine.
Il familiare del suicida, non riuscendo a contattare il 60enne, si è recato a casa del congiunto e ha fatto la scoperta. Secondo le prime informazioni, sembra che il gesto disperato sia stato dettato dalle difficoltà economiche che il 60enne ultimamente attraversava. Infatti aveva contratto alcuni debiti che non riusciva ad onorare. L’uomo ha lasciato un biglietto nel quale ha fatto riferimento ai suoi debiti e alla perdita del lavoro. Nanni nel biglietto ha anche chiesto scusa ai suoi due figli. L’uomo recentemente sbarcava il lunario arrangiandosi con dei lavori saltuari e i suoi conoscenti hanno riferito di essere all’oscuro del fatto che il fabbro avesse dei debiti, come è stato appreso in un primo momento. Era separato e conviveva con uno dei suoi due figli.
La vicina di casa: “Sono sconvolta, l’ho visto domenica mentre fumava una sigaretta ed era tranquillo. Ho sentito le urla del fratello che l’ha trovato quando è andato a casa sua perché non aveva sue notizie. “Era separato e il figlio era andato via da qualche giorno per andare a convivere con la fidanzata – ha spiegato un nipote – non mi risulta che avesse debiti però lavorava solo saltuariamente”. Nel palazzo dove abitava Nanni c’è un viavai di amici e parenti ancora increduli per quanto è successo.
Il fenomeno dei suicidi per debiti o per disoccupazione, causati dalla crisi economica, sta caratterizzando soprattutto il 2012. Secondo un computo di due settimane fa della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, dall’ inizio dell’anno sono stati in 34 a togliersi la vita solo tra gli imprenditori. Il primato nero spetta al Veneto con 12 suicidi. Il numero è ben più alto se si considerano anche i disoccupati, ma mancano stime affidabili. Nelle ultime due settimane si sono registrati almeno altri tre casi – da Nord a Sud – che sono finiti nelle cronache nazionali.
Valentina Ferrari