ROMA, 14 Maggio – Questa mattina si procederà all’apertura della tomba di Enrico De Pedis, il boss della banda della Magliana conosciuto come “Renatino”, sepolto nella chiesa di S. Apollinare a Roma. Verranno così soddisfatte le voci secondo le quali l’organizzazione criminale romana sarebbe stata coinvolta nel caso di Emanuela Orlandi, la figlia di un commesso pontificio scomparsa il 22 giugno 1983, quando aveva 15 anni. Ad alimentare negli anni questa ipotesi sono state alcune dichiarazioni di Sabrina Minardi, amante del boss all’epoca e, soprattutto, la telefonata anonima fatta nel 2005 al programma “Chi l’ha visto”, quando un uomo sostenne che per sapere la verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi bisognava controllare chi fosse sepolto nella tomba di De Pedis.
Oggi questo mistero sarà svelato quando la tomba di Renatino verrà aperta e ispezionata. ”Non credo e soprattutto non mi auguro che lì dentro ci sia Emanuela. Ma penso che questo sia un passo importante, a patto che non si voglia mettere la parola fine alla vicenda: insomma e’ solo una pista, non ci si deve fermare alla questione della sepoltura”, ha affermato ieri Pietro, il fratello di Emanuela. In effetti, non sono in molti ad aspettarsi grandi rivelazioni dall’evento di oggi. Non sono ancora stati trovati gli eventuali motivi che avrebbero spinto la banda della Magliana a rapire la ragazza. Tuttavia, è importante che oggi si faccia luce su questo mistero della sepoltura, sia ai fini delle indagini, coordinate dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, sia per l’opinione pubblica, che per il Vaticano, che ha assicurato una piena collaborazione.
Martina Bezzini