ROMA, 18 Aprile – Stasera sfilerà a Roma la marcia che unisce sindacati e imprese, dipendenti, artigiani, commercianti, tutti uniti per denunciare la grave crisi industriale nel Lazio e soprattutto per ricordare chi, in tutta Italia, strangolato dai debiti, non vedendo via d’uscita si è tolto la vita.
SilenziosaMente è i il titolo scelto per la fiaccolata organizzata da 20 sigle tra sindacati, associazioni e confederazioni, tra cui Cgil, Cisl, Uil, Confcommercio, Federlazio e Unindustria. Una iniziativa che vedrà sindacati, imprese e lavoratori manifestare silenziosamente a Roma al Pantheon a partire dalle 20.00 per “richiamare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sul grave stato di crisi delle pmi e del mondo del lavoro, con un pensiero a tutti coloro che, strangolati da debiti con banche e fornitori, hanno scelto di togliersi la vita”, spiegano gli organizzatori, ricordando le cifre: nel 2011 ci sono stati oltre 1.000 suicidi tra lavoratori e imprenditori, dato cresciuto del 24% dal 2008.
Le accuse maggiori sono rivolte al costante aumento dei ritardi nei pagamenti nelle transazioni tra pubblica amministrazione e privati. Ritardi che ci sono sempre stati, denunciano gli organizzatori, ma che, con la crisi economica sono aumentati a dismisura. A ciò si aggiunge il credit-crunch, che si manifesta sotto forma di razionamento del credito, innalzamento del suo costo e richiesta di garanzie più pesanti. Un sistema che, in un momento di grave crisi economica, ha contribuito a strangolare le piccole e medie imprese, strutturalmente e finanziariamente più deboli.
Di fronte a questa situazione, imprese e lavoratori lanciano alcune proposte. La prima è quella di impegnare gli Enti locali in una sorta di “patto d’onore” nei confronti dei fornitori per garantire pagamenti regolari da qui in avanti e una più celere chiusura dei debiti pregressi; la seconda è quella di introdurre forme di compensazione tra crediti vantati dalle imprese nei confronti della P.A. e debiti di natura tributaria e contributiva a carico delle prime; la terza ottimizzare e razionalizzare la filiera del credito ed evitare sovrapposizioni tra i diversi soggetti che intervengono nella intermediazione tra banche e imprese; la quarta valorizzare il sistema dei Confidi mediante il rafforzamento del loro patrimonio; l’ultima favorire il venture capital nelle imprese di più piccola dimensione per ricapitalizzarle e renderle meno fragili nei confronti dei competitors. Su questi temi è stato stilato un documento comune che sarà consegnato ai massimi vertici delle istituzioni nazionali e locali.
Valentina Ferrari