ROMA, 3 Aprile – Avanzano le indagini sul calcioscommesse. 35 arresti e più di 100 indagati rilevati dalla procura di Cremona, e l’arresto di Masiello ieri a Bari non fa che complicare le cose. Un giro di vite che sembra interminabile. Ora gli occhi sono puntati anche sui biancocelesti, per via delle partite Lecce-Lazio finita 2-4 e Lazio-Genoa partita terminata anch’essa con lo stesso punteggio a favore dei biancocelesti. Si tratta di partite del campionato 2010-2011.
Ad accendere la miccia sui capitolini, neanche a dirlo, il pentito “illustre” Gervasoni, che lo scorso 12 marzo, per la seconda volta, è tornato a parlare degli episodi sopracitati davanti al procuratore Roberto Di Martino. In un interrogatorio secretato, elemento piuttosto indicativo. Nel frattempo dall’Ungheria è arrivata anche la rogatoria con la trascrizione dell’interrogatorio di Gabro Horvat, calciatore magiaro già coinvolto in vicende del genere e per questo arrestato nel suo paese. Horvat parla nello specifico della combine attuata per Lecce-Lazio, fornendo importanti riscontri alle indagini. Tra intercettazioni telefoniche, conti bancari sospetti e altre indagini tecniche sono dunque emersi dati decisivi per un’altra grande inchiesta, la terza.
Si attende a questo punto l’arrivo in Italia di altri due componenti del gruppo degli “Zingari”, Admir Suljic e Dino Lalic, di origine slovena e a tuttora latitanti. Per entrambi la procura di Cremona ha fatto scattare un’ordinanza di custodia cautelare in quanto testimoni determinanti alle indagini. In generale, uno scandalo che rischia di far esplodere in toto o in buona parte il mondo del calcio professionistico, già evidentemente corrotto. Quali saranno le conseguenze finali di questo enorme giro di vite?
Luca Siliquini