ROMA, 1 Aprile – 94 embrioni, 130 ovociti e sei campioni di liquido seminale distrutti. la causa è dovuta ad un guasto dell’impianto di crioconservazione del centro di procreazione del San Filippo Neri di Roma. Rabbia e disperazione per le 34 coppie che avevano affidato al centro di procreazione la speranza di diventare genitori. Tra questi alcuni intendono fare causa “Non potevamo avere figli, perciò mia moglie aveva 12 ovociti conservati nel centro di Procreazione assistita dell’ospedale. Avvieremo un’azione legale per essere risarciti”.
Per ricostruire la vicenda partiamo dal comunicato diramato dall’ospedale, che ha annunciato nel frattempo un esposto alla Procura della Repubblica: “Il giorno 27 marzo presso il centro di Procreazione medicalmente assistita dell’ospedale San Filippo Neri si e’ verificato un incidente all’impianto di azoto liquido che alimenta il servizio di criobiologia per la crioconservazione di materiale biologico. Si e’ verificato un innalzamento della temperatura, con azzeramento del livello di azoto, lo svuotamento del serbatoio, e la conseguente perdita di 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale. Dopo aver effettuato i primi accertamenti sull’accaduto la struttura responsabile del Centro ha avviato le procedure per informare le persone interessate assistite dal Centro Pma del San Filippo Neri. Il direttore generale Domenico Alessio ha, inoltre, presentato – conclude il comunicato – un esposto alla procura della Repubblica di Roma e ha contestato quanto accaduto alla ditta responsabile della conduzione e manutenzione dell’impianto di crioconservazione”.
Francesco Timpano, responsabile del Centro di procreazione assistita del San Filippo Neri racconta che “l’impianto di crioconservazione, collocato per motivi logistici nei sotterranei dell’ospedale è gestito da una ditta appaltatrice, la Air Liquide, che ha il monopolio dell’azoto liquido negli ospedali. La manutenzione è continua: il rifornimento è settimanale ma la verifica del livello della sostanza è giornaliera, in modo tale che, se c’è un maggior consumo, i tecnici intervengono immediatamente”.
Sulla vicenda è immediatamente intervenuto il Ministro della Salute Renato Balduzzi, che ha attivato la procedura prevista nel caso di “ evento avverso grave”, secondo le direttive dei decreti legislativi n. 191/2007 e n. 16/2010 e dell’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 15 marzo 2012″, ha chiesto un rapporto al Dipartimento sanità pubblica e una relazione al Centro nazionale trapianti il quale ha disposto una ispezione per martedì prossimo.
A ciò fa seguito l’intervento della governatrice del Lazio Renata Polverini che manderà degli ispettori per capire cosa sia accaduto e del presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, Ignazio Marino, che ha già inviato i Nas. Non per ultimo le polemiche scaturite dal presidente dell’associazione mondiale medicina della riproduzione, Severino Antinori che dichiara “gravi responsabilità” da parte dell’ospedale e della Regione Lazio. Ma Alessio ribatte: “Le sue dichiarazioni sono completamente false e destituite da qualsiasi fondamento”.
Stefano Parisi
Fonte Immagine: rai.it