ROMA, 30 Marzo – Nel giro di tre anni è cresciuto il fenomeno dell’assenteismo tra i dipendenti dell’Atac, l’azienda municipalizzata del trasporto pubblico a Roma. Dal 10% registrato nel 2008, il tasso è salito al 14% nel 2011. I numeri sono stati resi noti dal consigliere del Pd Massimiliano Valeriani. Per l’opposizione la crescita di questo fenomeno è legata “alla politica restrittiva nella concessione delle ferie, politica nata dalle carenze nell’organico” e fa notare come sia cresciuto durante l’amministrazione di Alemanno.
Ogni giorno al lavoro non si presentano 840 dipendenti rispetto a quelli previsti. L’assenteismo sarebbe dovuto al fatto che la società non concede ferie e permessi per la mancanza di personale con la conseguenza che i dipendenti non vanno a lavoro mettendosi in malattia. E dai dati emerge che ogni guidatore nell’arco di dodici mesi ha fatto registrare 37,5 giorni di assenza per non ferie. L’Atac ha fatto sapere che questi dati sull’assenteismo non sono un mistero e li ha anche confermati. Intanto l’esponente del Pd Valeriani ha chiesto al sindaco e all’assessore alla mobilità del comune di Roma, Antonello Aurigemma, “se siano a conoscenza della crescita dell’assenteismo e quali misure intendano adottare”. Poi ha precisato “Non ce l’ho affatto con gli autisti. È la gestione disastrosa dell’Atac che fa aumentare il numero delle persone che si mettono in malattia. L’azienda si ostina a non riconoscere che c’è un problema di organico e ritorce tutto sugli autisti. Una politica pazzesca”.
Mariella Laurenza